Martedì 11 maggio nel paese di Montichiari, in via Battisti 51, alle ore 9, è previsto lo sfratto di una famiglia in condizione di morosità incolpevole da quasi un anno. Il padre, operaio di origine ghanese e con cittadinanza italiana, residente regolarmente in Italia da tantissimi anni, ha perduto il lavoro in fabbrica all’inizio del 2009, proprio quando la crisi economica ha cominciato a imperversare anche nel tessuto produttivo e sociale bresciano. La famiglia è composta anche dalla moglie e da due figli studenti.
Per l’esecuzione dello sfratto è previsto l’intervento della polizia, senza che la famiglia in questione abbia alcuna alternativa abitativa e senza che le istituzioni di Montichiari abbiano preso provvedimenti efficaci nel dare sostegno a questa come alle altre famiglie in difficoltà residenti in paese, tanto meno a quelle che negli anni sono arrivate da altre parti del mondo.
In effetti Montichiari è uno dei paesi della provincia di Brescia che più si distinguono per le scelte politiche discriminatorie contro i migranti e i poveri in generale. A Montichiari in particolare i migranti, e soltanto i migranti, sono costretti ad aspettare molti mesi, spesso anche un anno, per ottenere la residenza, che pure dovrebbe essere un diritto universale e inalienabile della persona, indipendente dal reddito, dal lavoro, dalla lingua, dal credo religioso, dal colore della pelle.
Invece a Montichiari per i migranti l’ottenimento della residenza è subordinato addirittura alla presentazione del Cud e dell’ultima busta paga e l’orientamento dell’Amministrazione comunale è di negare la residenza ai migranti che non abbiano un lavoro a tempo indeterminato e un certo livello minimo di retribuzione!
Siamo di fronte a una palese discriminazione di stampo razzista contro i migranti e i poveri, confermata da una recente sentenza del Tribunale di Brescia che ha accolto un ricorso presentato da un cittadino straniero residente in paese contro queste modalità e questi criteri di gestione del servizio anagrafe monteclarense. Preso atto della sentenza del Tribunale a loro sfavorevole gli amministratori di Montichiari hanno commentato che è la legge ad essere sbagliata e a dover essere cambiata.
Anche per queste ragioni, contro il razzismo istituzionale, oltre che per difendere ed affermare il diritto alla casa di tutti e tutte – cittadini, lavoratori, precari, studenti nativi e migranti – è importante essere in tanti e tante l’11 maggio a Montichiari a praticare solidarietà e condivisione e ad impedire che una famiglia, in una condizione uguale a quella di molte altre, venga messa sulla strada.
Per coloro che la mattina di martedì 11 maggio vorranno partecipare da Brescia all’iniziativa antisfratto a Montichiari l’appuntamento è alle 8,30 davanti al centro sociale Magazzino 47 di via industriale 10. Altrimenti ci si incontra direttamente alle 9, in via Battisti 51, a Montichiari.
Ricordiamo anche l’appuntamento di lunedì 10 maggio, alle 20 al centro sociale Magazzino 47, con la riunione del comitato per il diritto alla casa di Brescia e provincia.