si sente e si legge di tutto e di più sulla discesa dalla gru, come vedete sotto.
da giorni sentiamo parlare di complotti, teorie di manipolazione, schiere di cattivi maestri italiani che sfruttano i migranti per loro tornaconto, chissà poi quale visto che ciò che anche le persone italiane attive nel presidio hanno portato a casa sono denunce, botte da parte della polizia, fermi, detenzione.
nessuna persona italiana solidale con la lotta contro la sanatoria-truffa ha guadagnato soldi, poltrone, voti.
ciò che abbiamo imparato da questa lotta è un altissimo senso delle dignità umana.
i maestri di questa lezione sono stati i ragazzi migranti del presidio di via lupi di toscana che per più di un mese si sono mobilitati quotidianamente fino a decidere, il 30 ottobre, di salire a 35 metri di altezza per essere ascoltati, per uscire dall’invisibilità della clandestinità, per dire basta ad una condizione di ricattabilità, sfruttamento, estrema precarietà di vita.
hanno scelto una via radicale per dire a tutti da lassù che loro non ci stavano più, si sottraevano ad un sistema che li stava schiacciando, impedendo loro di emergere da situazioni di illegalità invivibili.
sono loro gli unici maestri che si sono stati in questa vicenda, questa la grande lezione che è partita da brescia.
chi di voi salirebbe su una gru solo perchè qualcuno ve lo chiede?
chi starebbe a 35 metri di altezza con il vento, la pioggia, il freddo?
solo chi sa che da una lotta simile ha solo da guadagnare perchè ha già perso tutto, perchè non c’è condizione peggiore che essere una persona clandestina truffata dallo stato.
chi continua a voler vedere come protagonisti della vicenda i cattivi maestri faccia pure, perda pure il suo tempo a tessere visionari complotti.
Noi preferiamo stare al fianco di questi migranti che si sono rivelati soggetti politici attivi autonomi e determinati. Da loro abbiamo ancora tanto da imparare, la strada è lunga, la lotta continua.
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