Come avevamo facilmente previsto la tensione si è innalzata notevolmente a causa dell’emergenza sfratti: è accaduto a Manerbio dove questa mattina era previsto lo sfratto di una famiglia con 3 minori; dopo il licenziamento del padre, l’unico reddito è rappresentato dai 500 euro di pensione di invadilità che percepisce il figlio primogenito che ha subìto un grave incidente sul lavoro rischiando di perdere un braccio e restando menomato nella motilità dell’arto. Impossibilità quindi di pagare l’affitto e situazione di morosità incolpevole. Mentre gli attivisti, circa 50, stavano discutendo con l’ufficiale giudiziario e con il proprietario dell’appartamento, l’arrivo del comandante della polizia locale provocava momenti di forte tensione: con atteggiamento arrogante l’ufficiale cercava di entrare nell’abitazione nonostante il picchetto; il suo tentativo di irruzione si infrangeva così sul muro umano creato dagli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del comitato provinciale contro gli sfratti. Nonostante l’arrivo dei rinforzi, altri agenti della polizia municipale e carabinieri, l’ufficiale giudiziario rinviava lo sfratto per motivi di ordine pubblico al 26 ottobre prendendo atto della volontà del presidio di resistere allo sfratto, A quel punto, con un corteo che è sfilato dietro allo striscione: “la casa è un diritto, no agli sfratti”, gli attivisti si sono recati in municipio per chiedere conto alla giunta comunale pdl-lega nord della mancanza di proposte per una sistemazione dignitosa della famiglia; l’amministrazione infatti ha previsto solo l’affidamento volontario dei minori a famiglie disponibili ad accogliere i bambini, separandoli in questo modo dai genitori che finirebbero in strada; una soluzione disumana assolutamente inaccettabile. Arrivati in municipio, sempre lo stesso comandante della polizia locale ha cercato di impedire l’incontro col sindaco sostenendo che si doveva chiedere l’appuntamento; gli attivisti sono comunque saliti verso l’ufficio e il comandante ha aggredito un attivista dell’Associazione che stava bussando alla porta della segreteria del primo cittadino. La reazione dei presenti è stata ferma ed immediata, con l’ occupazione dell’ufficio dove l’agitazione inconsulta del comandante dei vigili provocava anche la caduta di un computer. A questo punto il sindaco incontrava tutti gli attivisti presenti in una sala del municipio ascoltando le richieste dell’Associazione: passaggio da casa a casa della famiglia oppure sostegno al reddito per pagare l’affitto trovando un accordo con il proprietario, una soluzione che sarebbe comunque molto più conveniente anche dal punto di vista economico piuttosto che doversi prendere carico di 3 minori restati senza tetto. Il sindaco (pdl) ha riconosciuto come ragionevoli le proposte avanzate e si è riservato di rispondere a breve. La campagna stop agli sfratti prosegue, senza tregua fino alla moratoria.