Il padre in Italia dal 1992 ha lavorato fino al 2009 nel settore dell’edilizia e prefabbricati, poi ha perso il lavoro e non ha più potuto pagare l’affitto. I suoi due figli di 12 e 9 anni sono nati e cresciuti qui, ma nonostante questo fatto e i tantissimi anni di lavoro nel nostro paese, l’amministrazione comunale gli ha solo proposto il rimpatrio nel paese di origine. Questa è la situazione della famiglia di Idriss a S Gervasio bresciano che in mattinata ha atteso l’ufficiale giudiziario per lo sfratto. Presente sul posto anche un picchetto, formato da una trentina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti, che ha bloccato l’esecuzione che è stata rinviata al prossimo 19 febbraio. Anche la proprietà ha ritenuto inammissibile l’indifferenza del Comune di fronte ad una situazione con la presenza di due bambini ed ha annunciato che tornerà in municipio per richiedere un intervento dell’ente locale. Stessa cosa farà l’Associazione Diritti per tutti che nel frattempo rilancia l’appuntamento per martedì 27 novembre a Cossirano di Trenzano per un’altra battaglia di civiltà per l’umanità e contro la barbarie.