Intensa mattinata di lotta per il diritto alla casa a Mazzano, in provincia di Brescia. Una quarantina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale ha bloccato lo sfratto in via della Conciliazione di una famiglia con due bambini; il padre ha lavorato per tanti anni come operaio, è da 20 anni in Italia, ed è stato licenziato per la crisi, la moglie è incinta. L’esecuzione è stata bloccata e rinviata al 6 novembre. Contestualmente al picchetto c’è stata anche l’occupazione dell’Assessorato servizi sociali del comune di Mazzano per protestare contro l’amministrazione che aveva ritirato la proposta di accoglienza per la famiglia di Miteui che sta vivendo in furgone davanti al municipio dopo essere già stata sfrattata: alla madre ed ai due figli di 2 e 6 anni, quest’ultimo invalido, era stata promessa una sistemazione in un centro Caritas di Cremona. Svanita questa peraltro insufficiente e disumana soluzione, che divide il padre dal nucleo famigliare, in questi ultimi giorni la Polizia Locale aveva tenuto un atteggiamento vessatorio e intimidatorio nei confronti della famiglia, con la minaccia di sequestro del furgone “perchè il parcheggio davanti al comune non è un parcheggio”. L’occupazione si è conclusa con l’impegno della giunta a trovare una sistemazione rapida per madre e minori (accettata dal padre) con la cessazione delle minacce da parte della polizia locale; inoltre è stato fissato un incontro col sindaco che si è svolto nel pomeriggio. Il confronto è stato positivo: l’Amministrazione ha ribadito la soluzione per madre e bambini in una struttura di accoglienza, particolarmente onerosa oltre che a nostro avviso ingiusta per la separazione del nucleo famigliare (80 euro al giorno il costo della retta). L’Associazione ha portato al tavolo una proposta alternativa: un cittadino del paese ha fatto presente ai nostri attivisti la disponibilità ad ospitare l’intera famiglia in un appartamento di sua proprietà in cambio di un aiuto alla madre anziana che abita nell’alloggio sottostante. La famiglia di Miteui ha accolto l’offerta senza esitazioni e domani l’accordo potrebbe essere definito in un incontro in comune. L’Associazione ed il sindaco si vedranno nuovamente per discutere soluzioni per gli altri sfratti del paese.