Intensa giornata di lotta contro gli sfratti che si conclude con due risultati positivi. In mattinata a Tavernole sul Mella, in alta Valtrompia, un folto picchetto di una quarantina di persone, quasi tutte del gruppo territoriale della valle dell’Associazione più alcuni migranti della moschea di zona, ha bloccato lo sfratto della famiglia di Ibrahim, operaio marocchino che ha lavorato per lunghi anni alla Galvano Technik di Gardone fino allo smantellamento del suo reparto. Rimasto senza salario è diventato vittima della crisi e della morosità incolpevole. Lo sfratto è stato rinviato al 10 aprile. Inutile il breve incontro col sindaco leghista: cosa rispondere all’ottusità razzista che chiede a questa famiglia, con 4 bambini e ragazzi nati e scolarizzati in Valtrompia e 20 anni di lavoro qui, di tornare nel suo paese? L’unica risposta può essere: ci rivediamo in primavera! Poche ore dopo, alle 14,30 la famiglia di Manzur, con moglie e 6 figli di cui 3 minorenni ed una purtroppo invalida, entrava nel municipio di Borgosatollo con materasso e coperte. Accompagnata da decine di attivisti e sfrattati dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato faceva sapere al sindaco che sarebbe stata lì ad oltranza: domani infatti avrebbe dovuto lasciare l’appartamento dove vive. Due ore di occupazione e lo sfratto veniva rimandato a data da destinarsi e l’amministrazione si assumeva l’impegno di trovare una sistemazione alternativa per la famiglia. Anche oggi la lotta paga!