Il blindato del reparto mobile dei carabinieri arriva presto questa mattina nella piccola frazione di campagna di Novagli di Montichiari, insieme ad altre 4 macchine di militi locali. Dentro l’abitazione di Aziz – con sua moglie e i tre figli, due gemelline di 7 anni ed un bimbo di 3 – ci sono già una quindicina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale. Prontamente si barricano in casa le donne con i bambini mentre si chiude il cancello con due robusti catenacci. I carabinieri attendono l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, scatta l’appello tramite Radio onda d’urto e nel frattempo sopraggiungono altre macchine piene di solidali e di sfrattati; in pochi minuti il muro umano si rafforza con la presenza di oltre una quarantina di persone. Aziz è deciso: non accetterà proposte che lo dividano dalla famiglia, quindi viene rigettata l’offerta del comune di mettere la moglie ed i figli in coabitazione con un’altra donna rimasta senza casa. Il comandante dei carabinieri chiama un dirigente dell’amministrazione che arriva spiegando che a giugno potrebbe esserci l’assegnazione di un alloggio popolare, a quel punto la situazione si sblocca: rinvio dello sfratto al 30 giugno in attesa del passaggio da casa a casa, la proprietà deve accettare, la determinazione e la lotta anche questa mattina portano ad un risultato concreto; il proprietario dell’appartamento tra l’altro è stato anche il padrone di Aziz che ha lavorato per quasi 15 anni nella sua azienda prima di essere licenziato. Contemporaneamente a Brescia città si tengono altri due picchetti che bloccano sfratti in via Chiusure ed in via Caduti del lavoro. Sono almeno 100 gli attivisti in azione nelle tre iniziative: domani picchetti a Brescia in Viale Venezia 270, a Ghedi in via Ugo Foscolo 36, a Collio di Vobarno in via del Rio 3 e a Travagliato in via Cavalieri di Vittorio veneto 22. Sono tutti sfratti al quarto o quinto accesso dell’ufficiale giudiziario quindi si conta sulla presenza dei solidali delle diverse zone della provincia.