Rachida era un’operaia del settore plastica: per raggiungere la sua azienda nel bergamasco partiva da Orzinuovi e faceva 70 km al giorno, fino a quando si è ammalata e non ha più potuto sostenere i tre turni. Così è stata licenziata, nonostante poi le sia stata riconosciuta l’invalidità. Si era anche trasferita dal suo paese a Trenzano per essere più vicina al posto di lavoro. Qui aveva trovato in affitto un appartamento di un grande proprietario della zona. Quando ha fatto richiesta di residenza il comune, amministrato dalla destra, l’ha negata perchè il suo contratto di affito non era stato registrato dal padrone di casa. Così ora per l’anagrafe è una fantasma, nonostante suo figlio di 7 anni frequenti da due la scuola elementare del paese e, a Trenzano, tutti la conoscono. Il sindaco se ne lava le mani e il suo vecchio comune di residenza, Orzinuovi, la considera irreperibile da tempo. Questa mattina a difendere Rachida ed il suo bambino c’erano però tanti solidali dell’Associazione Diritti per tutti che, insieme al Magazzino 47, ha organizzato ben 6 picchetti antisfratto tra Brescia e provincia mettendo in campo decine di attivisti. A Rudiano, poco distante, un altro grande proprietario voleva cacciare in strada la famiglia di Masha, un carpentiere licenziato dopo un infortunio sul lavoro, da 10 anni residente in paese e con due bambini; più delicata la situazione a Urago d’Oglio, sempre nella stessa zona flagellata da sfratti provocati dalla crisi dell’edilizia: la famiglia di Khabir, che faceva il muratore, ha tre figli piccoli di 6, 4 e 2 anni, ma l’anziano proprietario dell’appartamento dove vivono deve venderlo per far fronte a spese mediche. Qui l’Associazione si è impegnata a far pressione sul comune a guida leghista affinchè si trovi una sistemazione abitativa alternativa per evitare una contrapposizione tra persone in stato di bisogno. In tutti e tre i casi il rinvio dell’esecuzione è fissato per il 19 marzo. A Brescia i picchetti di Diritti per tutti e Magazzino 47 si sono costituiti a casa di Yousef in via Monte Cimone (rinvio al 16 marzo), da Marina (rinvio a giugno) mentre l’ultimo in via Codignole, dove il proprietario rifiuta la proroga dell’indennizzo offerto dal comune con il piano contenimento sfratti, è ancora in corso mentre scriviamo; ma anche la famiglia di Okopu con moglie e tre bambini piccoli resterà in casa.