Il seminario diocesano vescovile di Brescia voleva sfrattare due famiglie di origine pachistana questa mattina in via Trento ma ha trovato ad aspettare avvocato e ufficiale giudiziario un robusto picchetto dell’Associazione Diritti per tutti e del Magazzino 47. Niente da fare per la proprietà ecclesiastica che non vuole abbassare il canone di 700 euro al mese a fronte della perdita del lavoro di uno dei due fratelli che abitano nell’appartamento con mogli e 5 bambini; nove persone in tutto che devono vivere con 1200 euro, che diventerebbero 500 con l’affitto da pagare. Sfratto bloccato e rinviato al 9 ottobre. A Gavardo invece Diritti per tutti e Collettivo gardesano autonomo hanno bloccato ben 3 sfratti di famiglie con morosità incolpevole, una delle quali con bambini.
Sempre in mattinata gli attivisti sono venuti a conoscenza che nel quartiere di Lamarmora era stato eseguito uno sfratto, al primo accesso dell’ufficciale giudiziario, ai danni di una coppia di coniugi italiani con invalidità. A quel punto hanno accompagnato la coppia in comune, all’ufficio casa, che per ora ha proposto solo un posto letto in dormitorio in attesa di lunedì quando dovrebbe essere riesaminata la situazione. La proposta dell’Amministrazione è ritenuta insoddisfacente e del tutto insufficiente; la trattativa è ancora in corso.
ULTIM’ORA: il comune ha disposto la collocazione del marito a Casa Lea, in una struttura per adulti con patologia e la moglie temporaneamente andrà da un parente. Nei prossimi giorni sarà trovata una sistemazione definitiva in un appartamento per la coppia, che ha accettato la proposta.