28 settembre 2015- Meno 5: è iniziata stamattina la lunga maratona contro gli sfratti per bloccare 21 esecuzioni a Brescia, da oggi a venerdì prossimo. Decine di attivisti di Diritti per tutti e Magazzino, circa una settantina, si sono mobilitati dalle 8 fino a mezzogiorno: si è cominciato alle 8 alle case popolari di via Villa Glori dove si sono presentati gli avvocati dell’Aler, accompagnati da 5 agenti della polizia locale e da un vigilantes per cacciare Sene Ousmane, senegalese, ex muratore ed ora ambulante, in Italia da circa 20 anni. L’uomo che viveva al Residence Prealpino fino allo smantellamento della struttura, ora vive col fratello ed un nipotino; il canone non è stato proporzionato al calo di reddito e si è accumulata una forte morosità.Lo sfratto è stato impedito e rinviato al 30 novembre e si tratterà con l’Aler un canone sociale sostenibile. Stessa data per la famiglia di origine ghanese in via Oscar di Plata. Per Marina invece, donna italiana che vive sola in via delle Grazie, il rinvio è stato breve ma sarà sufficiente per avere il passaggio alla casa Aler (9 novembre). In via Monte Cimone, per Yousef, titolare di una impresa di pulizie fallita, sua moglie e le due bambini blocco dello sfratto e rinvio al 18 gennaio. Entra tale data anche questa famiglia dovrebbe entrare nell’alloggio Aler al quale hanno diritto. Più complessa la situazione in via Rizzo dove la famiglia pachistana aveva comprato l’appartamento accendendo un mutuo: il padre, che lavorava in una ferriera a Odolo, ha perso il lavoro e poi è morto. I famigliari non hanno più potuto pagare perchè attendono i soldi dell’assicurazione e la banca ha messo all’asta l’appartamento, che ora è stato acquistato da una signora moldava, non particolarmente abbiente. Per evitare una “guerra tra poveri” saranno immediatamente coinvolte le istituzioni competenti.