Due picchetti antisfratto, blocco di una espulsione da un centro di accoglienza e una trattativa per l’assegnazione di una casa popolare. Questa in estrema sintesi la lunga giornata di mobilitazione per il diritto all’abitare in provincia di Brescia del 2 luglio. A Travagliato in vicolo Bianchi è stato impedito lo sfratto di un carpentiere con famiglia; esecuzione rinviata all’11 settembre e avvio di una trattativa per una sistemazione abitativa alternativa. A Borgosatollo in via Paolo VI 62 sono state oltre una trentina le persone accorse per non lasciare soli Mariem e suo figlio di 8 anni. Licenziata dal bar dove lavorava e separatasi non ha più potuto pagare l’affitto dell’abitazione; ora però è avente diritto di una casa popolare e l’assegnazione dovrebbe avvenire in autunno. Così lo sfratto è stato bloccato e rinviato al 22 settembre; intanto un’associazione di Borgosatollo è intervenuta in solidarietà e tramite il Comune ha versato 600 euro come indennizzo alla proprietà, anche se si tratta comunque di una immobiliare. Si prospetta per Mariem ed il suo bambino un passaggio da casa a casa. Lo stesso avverrà a breve per la famiglia di Hicham a Calvisano, visto che l’incontro di ieri con il neo assessore ai servizi sociali ha dimostrato la volontà dell’amministrazione di assegnare loro un appartamento, a cui hanno diritto ormai da tempo. Infine in città, a Brescia, attivisti dell’Associazione hanno bloccato l’espulsione di una madre con la sua bambina da una stanza della Fondazione Marcolini Bevilacqua, una struttura di sistemazione temporanea di via Caduti del lavoro, dove erano state collocate dopo lo sfratto dal comune di Pompiano che ha però smesso di pagare la retta senza fornire alternative.