La provocazione leghista a Tavernole sul Mella si è rivelata un flop totale. Al picchetto convocato dall’Associazione Diritti per tutti per difendere la famiglia di Brahim c’erano cento manifestanti, al presidio indetto da Lega Nord del paese e dai Giovani padani della provincia per chiedere l’esecuzione dello sfratto solo 8 persone, contate e fotografate. Brahim – in Italia da 22 anni, con la famiglia, moglie e 5 figli di cui due minori – ha sempre lavorato come operaio, gli ultimi 12 anni alla Galvano Technik di Gardone, fino al licenziamento per la chiusura del suo reparto. Lo sfratto previsto per stamattina è stato bloccato e rinviato di due mesi. I carabinieri hanno assicurato che ci sarà l’assegnazione straordinaria di un alloggio prima del prossimo accesso. Successivamente il picchetto si è spostato a Villa Carcina ottenendo anche in questo caso il rinvio di due mesi in attesa del passaggio della famiglia sotto sfratto in una casa ALER.
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Tutti a Tavernole per respingere la provocazione leghista contro una famiglia sotto sfratto
Domani, giovedì 10 aprile, a Tavernole sul Mella in alta val Trompia l’Associazione Diritti per tutti ed il Comitato provinciale contro gli sfratti fronteggeranno un presidio promosso da Lega Nord e Giovani padani. Quel giorno l’ufficiale giudiziario si recherà a casa di Brahim per sfrattare la sua famiglia che vive in valle da tantissimi anni: il padre è in Italia da 22 anni ed ha sempre lavorato in aziende della zona, l’ultimo impiego alla Galvano Technik di Gardone Valtrompia per 12 anni, fino al licenziamento causato dalla chiusura del suo reparto, la cromatura. I suoi figli più piccoli sono nati, cresciuti e scolarizzati in valle, che considerano il loro paese. La famiglia aveva sempre pagato regolarmente l’affitto prima del licenziamento del padre, pagando anche tasse locali e contributi, anche quelli per l’edilizia popolare. Ora questa famiglia chiede solo di poter avere una alternativa abitativa a canone sociale, in un alloggio popolare o d’emergenza, fino a quando non troverà una fonte di reddito. Il comune si è sempre mostrato indifferente, anche nei confronti del proprietario bresciano, visto che non ha mai aiutato la famiglia, come fanno molte amministrazioni, a pagare l’affitto. Se ci fosse lo sfratto, tra l’altro, il comune sarebbe tenuto per legge a prendersi cura della madre e dei minori, ospitandoli in strutture di accoglienza che mediamente costano al mese il triplo di quanto ammonta
l’affitto. Ma non è una questione economica: il fatto è che sulla pelle di queste persone oneste e bisognose, l’amministrazione e la Lega intendono fare una squallida propaganda politica, alimentando una guerra tra poveri ed una
contrapposizione nei confronti dei lavoratori di origine immigrata, per cercare di recuperare un po’ di consenso nel proprio elettorato deluso dopo gli scandali delle mutande verdi di Cota, dei diamanti e degli investimenti in
Tanzania, della laurea in Albania di Bossi Junior; dopo che anni di governo della Lega, a livello nazionale, regionale, provinciale e locale, non hanno prodotto risultati e non hanno dato risposte ai bisogni delle persone vittime
della crisi, sia italiane che migranti, ma hanno solo favorito i privilegiati, i ricchi, le banche, aumentando le diseguaglianze sociali. Per questi motivi consideriamo il presidio leghista una vera e propria strumentalizzazione
provocatoria che sarà respinta con una grande mobilitazione. Appuntamento al picchetto di massa giovedì 10 aprile alle ore 8,30 davanti a casa della famiglia di Brahim, in via Amadini a Tavernole, di fronte al distretto ASL.
Tris di picchetti antisfratto questa mattina nel bresciano: 100 attivisti in azione
Il blindato del reparto mobile dei carabinieri arriva presto questa mattina nella piccola frazione di campagna di Novagli di Montichiari, insieme ad altre 4 macchine di militi locali. Dentro l’abitazione di Aziz – con sua moglie e i tre figli, due gemelline di 7 anni ed un bimbo di 3 – ci sono già una quindicina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale. Prontamente si barricano in casa le donne con i bambini mentre si chiude il cancello con due robusti catenacci. I carabinieri attendono l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, scatta l’appello tramite Radio onda d’urto e nel frattempo sopraggiungono altre macchine piene di solidali e di sfrattati; in pochi minuti il muro umano si rafforza con la presenza di oltre una quarantina di persone. Aziz è deciso: non accetterà proposte che lo dividano dalla famiglia, quindi viene rigettata l’offerta del comune di mettere la moglie ed i figli in coabitazione con un’altra donna rimasta senza casa. Il comandante dei carabinieri chiama un dirigente dell’amministrazione che arriva spiegando che a giugno potrebbe esserci l’assegnazione di un alloggio popolare, a quel punto la situazione si sblocca: rinvio dello sfratto al 30 giugno in attesa del passaggio da casa a casa, la proprietà deve accettare, la determinazione e la lotta anche questa mattina portano ad un risultato concreto; il proprietario dell’appartamento tra l’altro è stato anche il padrone di Aziz che ha lavorato per quasi 15 anni nella sua azienda prima di essere licenziato. Contemporaneamente a Brescia città si tengono altri due picchetti che bloccano sfratti in via Chiusure ed in via Caduti del lavoro. Sono almeno 100 gli attivisti in azione nelle tre iniziative: domani picchetti a Brescia in Viale Venezia 270, a Ghedi in via Ugo Foscolo 36, a Collio di Vobarno in via del Rio 3 e a Travagliato in via Cavalieri di Vittorio veneto 22. Sono tutti sfratti al quarto o quinto accesso dell’ufficiale giudiziario quindi si conta sulla presenza dei solidali delle diverse zone della provincia.
Stop distacchi: blocco stradale in via Milano e l’acqua ritorna
Un centinaio di residenti dei condomini di via Milano, senz’acqua da giorni per il distacco dell’utenza da parte di A2A per una morosità nelle bollette, insieme ad attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del vicino centro sociale Magazzino 47 hanno bloccato sabato via Milano per riottenere il riallaccio. Un paio di ore di protesta in strada e i tecnici di A2A, chiamati dai dirigenti della questura intervenuti, sono arrivati ripristinando il servizio. La lotta paga! 43 famiglie hanno così riconquistato il diritto all’acqua.
Stop ai distacchi delle utenze. Occupati uffici della Cogeme a Rovato
Stop distacchi! Occupati a Rovato gli uffici della Cogeme a Rovato, in provincia di Brescia, società municipalizzata di gestione dei servizi di acqua e gas in Franciacorta ed in altri comuni della bassa.
Leggete la cronaca ed ascoltate le corrispondenze su sito di Radio onda d’urto
http://www.radiondadurto.org/2014/03/27/rovato-bs-occupato-ufficio-cogeme/
Stop pignoramenti! Occupato ufficio procedure esecutive, ingranaggio della messa all’asta delle case
Inizia la settimana di mobilitazione con due picchetti a Brescia città.
La settimana di mobilitazione nazionale per la casa, il reddito e la dignità inizia a Brescia questa mattina con due picchetti antisfratto in via Caduti del lavoro ed in via Camozzi. In entrambi i casi l’esecuzione è stata rinviata a maggio. Presenti molte decine di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale. Stasera all’assemblea settimanale del Comitato che si svolge al centro sociale Magazzino 47 alle ore 20 si discuteranno le iniziative della settimana contro gli sfratti ma anche contro i distacchi delle utenze, i pignoramenti e la messa all’asta delle case di chi non riesce più a pagare i mutui.
Tris di picchetti e nessuno finisce per strada.
Tris di picchetti questa mattina nel bresciano e nessuno finisce per strada. La situazione più delicata a Novagli di Montichiari in via Mantovana vecchia, dove era previsto l’intervento dei carabinieri essendosi conclusa con un nulla di fatto la trattativa in Prefettura: fin dalla prima mattina si è formato un picchetto di 50 persone che ha presidiato la casa impedendo all’ufficiale giudiziario, arrivato verso le 11,30, di eseguire lo sfratto, fortemente voluto dal proprietario che è anche il padrone dell’azienda dove l’inquilino ha lavorato 15 anni prima di essere licenziato. Aziz, sua moglie, le gemelline di 7 anni ed il piccolo di 3, restano così in casa e c’è stato oggi l’impegno del comune e dei carabinieri di trovare un alloggio alternativo prima del prossimo accesso. A Borgosatollo invece il picchetto ha ottenuto che il comune garantisse il passaggio da casa a casa, in un alloggio d’emergenza in attesa dell’assegnazione ALER. A Prevalle infine sfratto rinviato in attesa di una proposta dell’amministrazione. Impegnati nelle azioni antisfratto più di 70 persone dell’Associazione Diritti per tutti e dei gruppi territoriali del Comitato provinciale. da lunedì si ricomincia con le iniziative della settimana nazionale di mobilitazione contro gli sfratti, i pignoramenti e per il diritto alle utenze ed alla residenza, verso la sollevazione di aprile.
Sfratto bloccato a Concesio, il comune non fa proposte accettabili
Quarto accesso dell’ufficiale giudiziario bloccato questa mattina a Concesio, comune dell’hinterland di Brescia, da un picchetto dell’associazione Diritti per tutti e Comitato provinciale contro gli sfratti. L’esecuzione è stata rinviata al 12 maggio. Fino ad ora l’Amministrazione comunale ha proposto alla famiglia – composta dal padre che ha lavorato per anni in un ristorante della zona chiuso per la crisi, dalla madre e da una bambina di 3 anni – il rimpatrio in Marocco, la divisione del nucleo famigliare o 1200 euro per trovarsi un’altra abitazione, impresa impossibile senza un lavoro ed una busta paga. Domani, giovedì 20 marzo, dalle 18 alle 19 si svolgerà un presidio davanti alla Prefettura di Brescia contro il piano casa di Renzi e l’attacco alle occupazioni abitative organizzato insieme al Magazzino 47, Kollettivo studenti in lotta e Collettivo universitario autonomo; venerdì 21 giornata di mobilitazione straordinaria per impedire gli sfratti a Prevalle, Borgosatollo e Montichiari.
Paola, la sua anziana madre ed i due nipoti, restano in casa!
Comunicato Associazione Diritti per tutti.
Cinquanta persone in picchetto oggi pomeriggio a Brescia, in via Galilei, per impedire a tre avvocati di una ricca famiglia di proprietari di buttare in strada Paola, la sua anziana madre cardiopatica di 74 anni e i due nipoti, uno dei quali con un’invalidità. Sfratto bloccato e rinviato al 29 maggio, ieri in Prefettura la trattativa era saltata per l’indisponibilità della proprietà ad accettare una proposta del comune di sospensione in vista della prossima graduatoria ALER. Domani picchetto a Concesio in via Ca de Bosio, giovedì presidio alle 18 in Prefettura in Piazza Duomo contro il decreto LUpi ed il piano casa di Renzi verso la sollevazione del 12 aprile; venerdì giornata di mobilitazione straordinaria con 4 picchetti a Montichiari, frazione Novagli, dove è stato annunciato l’intervento dei carabinieri, a Prevalle, Borgosatollo e Palazzolo. Saranno in azione tutti i gruppi territoriali di Brescia e provincia per questa giornata STOP SFRATTI.