E’ questa la fotografia delle istituzioni di fronte alle richieste degli immigrati ieri mattina a San Barnaba
Il presidio di ieri mattina (11 gennaio) a San Barnaba promosso anche dall’Associazione Diritti per Tutti e dal Comitato provinciale contro gli sfratti con la partecipazione di oltre cento immigrati e antirazzisti, non era affatto di sostegno e apprezzamento per la ministra dell’Integrazione Kyenge in visita a Brescia. Al contrario, i volantini diffusi, gli striscioni esposti, gli interventi fatti a voce, documentano ampiamente che il presidio ha espresso dentro e fuori la sala di San Barnaba una chiara contestazione delle politiche discriminatorie contro gli immigrati che il governo Letta e i suoi ministri stanno proseguendo, accompagnandole con austerity, tagli al welfare, attacco ai diritti sociali e di cittadinanza di tutte e tutti.
Sulle questioni generali e specifiche che le sono state ribadite anche durante l’incontro in San Barnaba – la necessità di abrogare la legge Bossi-Fini, di chiudere i C.I.E., di affrontare la gravissima situazione dello Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Brescia, di riconoscere il diritto alla residenza per profughi, rifugiati e sfrattati senza casa – la ministra Kyenge non ha dato alcuna risposta. Nel suo intervento ha persino evitato di nominarle, queste fondamentali questioni.
Il silenzio della ministra, la sua incapacità di rendere conto, sono l’ennesima conferma che la via maestra che gli immigrati hanno davanti a se’ per combattere il razzismo istituzionale e ottenere giustizia sono la lotta e la mobilitazione dal basso, certo non la fiducia in questo governo. read more