17 marzo – Ultimo picchetto della settimana in città a Brescia: attivisti e attiviste di Diritti per tutti e Magazzino 47 hanno bloccato stamattina uno sfratto in via Slataper contro la famiglia di un piastrellista, con 2 bambini, che ha perso lavoro per la crisi dell’edilizia. Esecuzione rinviata al 21 aprile.
Tutti gli articoli di stefi
Altri quattro sfratti bloccati a Brescia, Franciacorta e bassa.
15 marzo – Bloccati due sfratti stamattina in Franciacorta da parte di picchetti di Diritti per tutti: a Rovato un primo accesso contro una marocchina con figli è stato rinviato al 19 luglio, con l’applicazione del nuovo protocollo firmato in Prefettura dal tribunale e dalle forze dell’ordine che prevede che tra il primo ed il secondo accesso dell’ufficiale giudiziario debbano passare 4 mesi; a Coccaglio invece è stata impedita l’esecuzione contro una famiglia italiana con che aveva bisogno di un rinvio per il passaggio da casa a casa.
Altri 5 sfratti blocccati tra Brescia e provincia nella settimana 7-13 marzo.
7 marzo – Picchetto di Diritti per tutti e Magazzino 47 a Ospitaletto nell’ Ovest bresciano per difendere dallo sfratto la famiglia di Ahmed, operaio rimasto senza reddito a causa del licenziamento, con moglie e due bambini. Tutti restano in casa, esecuzione bloccata e rinviata al 19 aprile.
10 marzo – Le realtà del Movimento di lotta per la casa di Brescia e provincia, Collettivo gardesano autonomo, Diritti per tutti e Magazzino 47 hanno bloccato stamattina 3 sfratti a Gavardo, Cologne e Brescia. Le tre famiglie con bambini, vittime della crisi, restano in casa. Intanto in tribunale si svolge la seconda udienza del processo per la resistenza ad uno sfratto bloccato a Manerbio nel 2012. Tra gli imputati attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, del Magazzino 47 ed addirittura il padre di una compagna, un anziano pensionato dello Spi-Cgil del paese.
Bloccati sfratti a Brescia e a Roncadelle: Diagne e Nadeja non escono!
Picchetti di Diritti per tutti e Magazzino 47 questa mattina a Brescia e Roncadelle . In città a San Polo, all’ombra della Torre Tintoretto, di proprietà Aler, con i suoi 195 appartamenti vuoti da anni, lo stesso ente vuole sfrattare una famiglia senegalese con figli tra cui una ragazza minorenne. A Roncadelle invece sotto sfratto una donna ucraina, ex badante, con una figlia studentessa. Entrambi gli sfratti sono stati bloccati e rinviati rispettivamente a giugno e all’ 11 aprile. Monitorate anche due altre situazioni in via città: rinvio per Aurora e sua famiglia in attesa dell’ assegnazione della casa popolare e per Jalal con i suoi in via Teramo che si sta trasferendo un nuovo alloggio.
Presidio davanti alla Prefettura di Brescia per un’accoglienza degna. Incontro con la capo Gabinetto.
4 marzo – Presidio dell’Associazione Diritti per tutti, Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo davanti alla prefettura di Brescia per un’accoglienza degna e a sostegno delle richiedenti asilo del Cas di Nuvolera. No alla violazione dei diritti e della libertà personale delle ragazze ospiti nella struttura. Diverse decine di persone hanno accompagnato la delegazione che ha incontrato il capo di Gabinetto della Prefettura per un confronto sulla situazione nel Cas di Nuvolera e su quelle di altre strutture di accoglienza oltre che per richiedere la revoca dei provvedimenti di allontanamento di tre ragazze, espulse con motivi pretestuosi e con finalità punitive e di ritorsione. La Dottoressa Longhi ha assicurato che la Prefettura predisporrà dei controlli per verificare la regolarità della gestione del Cas.
Picchetti antisfratto a Gavardo e Ciliverghe di Mazzano.
3 marzo – Collettivo gardesano autonomo, Magazzino 47 e Diritti per tutti questa mattina in azione a Gavardo e a Ciliverghe di Mazzano per bloccare due sfratti. Nel comune della bassa Valsabbia difesa la famiglia di Isaac, padre coniugato con un figlio a carico. Un ultimo rinvio che permette il passaggio da casa a casa, dando la possibilità alla famiglia di entrare in una nuova abitazione e di risolvere lo sfratto. A Mazzano rinvio ottenuto anche per Rosario, una donna di origine sudamericana.
Altri sei sfratti bloccati con picchetti a Brescia e a Sarezzo.
27 febbraio – Bloccati due sfratti a Brescia in via delle Grazie contro due famiglie che abitano nello stesso stabile. Gli attivisti di Diritti per tutti hanno ottenuto un rinvio ad aprile.
1 marzo – Altri due picchetti di Diritti per tutti e Magazzino 47 a Brescia questa mattina: in Corso Cavour per difendere un piccolo negozio di frutta e verdura da cui dipende il mantenimento di una famiglia con bambini piccoli e in via Perlasca per impedire che una mamma con bambina sia buttata in strada da un alloggio Aler perché considerata senza titolo, anche se ci abitava col padre. Entrambi gli sfratti sono stati rinviati.
Solidali in corteo a Nuvolera per un’accoglienza degna.
Manifestazione riuscita con 150-200 solidali che hanno sfilato per le vie di Nuvolera, dalla piazza del Municipio fino al Cas di via Scaiola contro l’ingiustizia, la discriminazione, lo sfruttamento.
I manifestanti hanno ribadito che l’accoglienza è un diritto di chiunque sia in difficoltà. Non un modo per limitare la libertà delle persone! Non un business per gli appaltatori!
Nessuna persona è illegale! Le ragazze ospiti della struttura sono uscite all’arrivo del corteo nonostante le pressioni ed i tentativi fatti dalla cooperativa per portarle a Brescia ed evitare l’incontro con i manifestanti.
Sfratti bloccati a Milzano e a Brescia, quartiere Casazza.
24 febbraio – Due picchetti e due sfratti bloccati questa mattina a Brescia e a Milzano da Diritti per tutti e Magazzino 47. In città in via Triumplina, zona Casazza, resta in casa una famiglia arrivata tanti anni fa dalla ex Jugoslavia con una minore che frequenta la scuola elementare del quartiere. A Milzano, nella bassa, impedita l’esecuzione contro una madre e sua figlia di 17 anni, con cittadinanza italiana di origini italo-marocchine.
ACCOGLIENZA DEGNA O RECLUSIONE?
È la domanda che rivolgiamo alla Prefettura di Brescia, il committente istituzionale che ha dato in appalto alla Cooperativa Olinda il Centro di Accoglienza Straordinaria di Nuvolera, dove alle donne richiedenti asilo ospitate vengono imposte forti limitazioni sulla possibilità di uscire dalla struttura. Limitazioni che in alcuni periodi vengono trasformate in vera e propria reclusione. Abusi gravi insomma, non consentiti nemmeno dai regolamenti di gestione dei C.A.S. Provvedimenti che sarebbero del tutto illegittimi anche qualora venissero mai riscontrati rischi reali di assoggettamento al racket della prostituzione. In quel caso le singole donne minacciate dovrebbero essere protette con l’inserimento immediato in strutture e percorsi idonei previsti dalla legge contro la tratta. Non essere recluse, loro e tutte le altre, all’interno del Centro!