Carabinieri con caschi e manganelli scesi da un blindato insieme ai militari della caserma del paese sono intervenuti questa mattina a Gussago per sfrattare la famiglia di Mohammed Salam, operaio metalmeccanico che ha lavorato per 10 anni in un’azienda dello stesso comune, l’ISB, fallita a causa della crisi. Con una mobilita’ di nemmeno 800 euro, un affitto di 450 euro e 5 persone da sfamare, moglie e 4 figlie dai 14 ai 2 anni, per Salam e’ stato inevitabile diventare moroso anche se da due mesi ha trovato un posto di lavoro precario come operaio ed ha quindi la possibilita’ e la volonta’ di ricominciare a corrispondere il canone alla proprietaria. Nonostante questo fatto la Prefettura ha dato il via libera all’intervento dei carabinieri che violentemente hanno rimosso il presidio di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, del comitato contro gli sfratti e dell’Associazione a Sinistra di Gussago eseguendo lo sfratto. Ora la famiglia si trova in una struttura del paese dove sara’ ospitata a spese del comune per 10-15 giorni. Dopo lo sfratto una quarantina di manifestanti ha occupato il municipio di Gussago dove nonostante la giornata di forte tensione vissuta in paese non c’era ne’ il sindaco ne’ gli assessori competenti che avevano abbandonato il comune a se stesso; solo dopo un’occupazione durata 4 ore, con l’intenzione di proseguirla ad oltranza se non ci fosse un riscontro da parte istituzionale, verso le 14,30 sono arrivati il sindaco di Gussago e l’assessore Pea che hanno incontrato una delegazione di occupanti: alle richieste di sapere quale sara’ il destino della famiglia, gli amministratori hanno risposto che per 10-15 giorni sara’ ospitata dalla struttura di Villa Pace ed in seguito la moglie e le 4 figlie saranno portate in una struttura protetta rompendo l’unione famigliare; i rappresentanti delle associazioni hanno fatto presente che questa scelta costera’ moltissimo (piu’ di 100 euro al giorno) al comune e che sarebbe stato meglio darsi da fare per trovare un appartamento a prezzo calmierato che Salam potrebbe pagare e dove potrebbe vivere con la propria famiglia. Questa sera alle ore 20,30 assemblea generale al Magazzino 47 per decidere le nuove iniziative di lotta in risposta alla grave provocazione di questa mattina che potrebbe far esplodere una situazione di vera e propria emergenza sociale. Ricordiamo intanto i presidi antisfratto di domani a Castenedolo in via dei Santi 11 e di giovedi’ 9 settembre ancora a Gussago, zona Ronco, in via Piamarta 23.