Picchetti antisfratto questa mattina a Remedello e a Brescia. QUESTA MATTINA QUARANTA ATTIVISTI DEL “COMITATO PROVINCIALE CONTRO GLI SFRATTI” e dell’”ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI” HANNO RESISTITO, PER L’ENNESIMA VOLTA,al tentativo di esecuzione dello sfratto contro la famiglia di BEN DAULLA, residente da più di vent’anni nel comune di REMEDELLO.La presenza, contemporanea, dell’ufficiale giudiziario, dell’assistente sociale del comune di Remedello, dell’avvocato della proprietà, dei proprietari stessi, dei carabinieri NON E’ STATA, IN ALCUN MODO, SUFFICIENTE A FAR DESISTERE GLI ATTIVISTI DALLA LORO AZIONE DI RESISTENZA.
QUANDO l’ufficiale giudiziario è uscito, dopo un’inutile trattativa, dalla casa di BEN DAULLA per chiedere l’intervento dei carabinieri, si è creato un muro umano che ha bloccato, di fatto, ogni ingresso. I carabinieri hanno dovuto constatare l’impossibilità di eseguire lo sgombero e tutto è stato riportato al giudice che aveva emanato la sentenza di sfratto.Come a TRENZANO, un paio di settimane fa, anche, qui si è conseguito un risultato inedito e straordinario: L’IMPOSSIBILITA’ PRATICA E FORMALE DI ESEGUIRE UNA SENTENZA DI SFRATTO, malgrado, ripetuti e pesanti tentativi per farlo.
E’ STATO ESALTANTE VEDERE I FRATELLI MIGRANTI COMPATTARSI FUORI E DENTRO LA CASA, ANCHE, DOPO CHE GLI ATTIVISTI ITALIANI PRESENTI AVEVANO CHIESTO LORO DI ANDARSENE, PER OVVIE RAGIONI, SE NON SE LA SENTIVANO DI AFFRONTARE LE TENSIONI CON I CARABINIERI SOLLECITATI DALL’UFFICIALE GIUDIZIARIO. NESSUNO SI E’ MOSSO, TUTTI SONO RIMASTI INSIEME, MISCHIATI: ITALIANI E MIGRANTI FIANCO A FIANCO, SPALLA A SPALLA.
A Brescia invece, davanti alla stazione ferroviaria in via Foppa 18, il tentativo di sfratto è stato attuato ai danni di un’attività commerciale presente in quei locali da 15 anni, la più antica kebaberia di Brescia; una sorta di Caprettini del Kebab che dà reddito a 5 famiglie, del gestore e di 4 dipendenti, tutte di origine pachistana. 5 famiglie, ognuna con figli minorenni, che si ritroverebbero senza reddito ad essere vittime a breve della morosità incolpevole. In questo caso il paradosso è che non esiste neanche un euro di morosità pregressa, perchè lo sfratto è stato avviato solo per un ritardo di due mesi nel pagamento dell’affitto; l’affittuario ha poi saldato il debito ed ha continuato regolarmente a pagare, fino ad oggi. Ad attendere l’arrivo dell’ufficiale giudiziario un picchetto di 50 persone che ha impedito l’esecuzione; lo sfratto è stato rinviato al prossimo 12 settembre.
A REMEDELLO, a BRESCIA, come ogni volta, abbiamo ribadito nei fatti la nostra RICHIESTA DI MORATORIA GENERALIZZATA DEGLI SFRATTI PER MOROSITA’ INCOLPEVOLE, IL PASSAGGIO DA CASA A CASA E, IN OGNI CASO, L’ASSISTENZA DIRETTA IN ATTESA CHE QUESTO AVVENGA.
Siamo pronti a alzare il livello della nostra RESISTENZA se queste richieste non verranno presto raccolte. Con nel cuore e nella mente un’idea precisa “OGGI NON BUTTATE IN STRADA NESSUNO!”
Sul sito www.radiondadurto.org la trasmissione con il resoconto dei picchetti, le valutazioni sulla giornata e l’esperienza di Firenze raccontata da Lorenzo Bargellini del Movimento di lotta per la casa: nel capoluogo toscano il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e la Prefettura dopo mesi di continui picchetti antisfratto attuati in città hanno deciso una moratoria degli sfratti fino al 1 ottobre 2012.