Bloccato il quarto accesso dell’ufficiale giudiziario nell’appartamento abitato da Wahip, dalla moglie e dai loro due bambini di 4 e 2 anni in via S faustino a Brescia. Il padrone di casa è il Sig Boscaini, uno dei principali proprietari immobiliari del quartiere popolare del Carmine, dove oggi esiste una altissima presenza di residenti di origine migrante. Wahip viene dall’Egitto, ha lavorato ininterrottamente per 10 anni ed ha regolarmente pagato l’affitto al Sig Boscaini, pari a 500 euro al mese, fino all’anno scorso; ha fatto l’operaio in una fabbrica e poi ha gestito un negozio di fruttivendolo; da quando ha perso l’occupazione stabile si arrangia facendo il verniciatore in alcune aziende quando c’è lavoro e complessivamente porta a casa circa 400-500 euro al mese; un reddito insufficiente per mantenere la famiglia e pagare un affitto a prezzo di mercato. Il proprietario, fino ad oggi, ha rifiutato il protocollo del comune per il contenimento degli sfratti, rinunciando anche alla corresponsione di alcuni canoni di affitto pagati con il fondo stanziato dall’Amministrazione in cambio della sospensione della procedura di sfratto. Così anche oggi ha trovato un picchetto composto da una trentina di attivisti che ne hanno impedito l’esecuzione, rinviata al prossimo 6 novembre. Per quella data la Prefettura e le altre autorità politiche avranno deciso provvedimenti straordinari ed efficaci per far fronte ad una gravissima emergenza sociale? Saranno stati istituiti centri abitativi temporanei nei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana o nei tanti edifici vuoti della città come ex caserme ed ex cliniche?