Un interminabile picchetto durato ininterrottamente dalle 8 di questa mattina fino alle 17,30 ha conseguito un importante risultato in via Corsica 138 a Brescia: rinvio dello sfratto al 25 luglio. La famiglia di origine pachistana che rischiava di finire in strada, alla quale il comune avrebbe offerto solo 5 giorni di ospitalità in una pensione, è composta da una madre e dai suoi 5 bambini, con età da 13 a 2 anni. Presenti una cinquantina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti, supportati anche da alcuni occupanti del vicino Hotel di Via Corsica 21. Questo strada bresciana nelle ultime settimane è diventata l’emblema delle contraddizioni e delle lotte per il diritto alla casa: a pochi metri dall’appartamento che era sotto sfratto questa mattina, ci sono i 60 alloggi vuoti di proprietà del fondo pensioni della Cariplo che venerdì scorso sono stati l’obiettivo di una azione dimostrativa degli attivisti antisfratto insieme agli studenti del Kollettivo; vicino ci sono anche altre decine di appartamenti sfitti del Borgo Corsica di proprietà di una immobiliare : concreta visualizzazione della situazione espressa nello slogan: case senza persone, persone senza case. Ma a poche centinaia di metri, in via Corsica 21, sorge anche l’Hotel Fornaci occupato, dove ora risiedono 23 persone senza casa tra cui due bambini, che è diventato simbolo della necessità e della giustezza della riappropriazione degli edifici inutilizzati per soddisfare bisogni fondamentali.