Comunicato Associazione Diritti per tutti
Lunedì mattina 27 maggio ci sarà lo sfratto esecutivo di una signora italiana separata che vive col figlio e con l’anziana madre di 90 anni in via Lamarmora 142 a Brescia. Era titolare di una piccola impresa di pulizia famigliare, dove lavorava anche il figlio, fallita a causa della crisi che fatto perdere alcuni appalti. I proprietari del loro appartamento, nonostante possiedano diversi altri immobili e siano molto benestanti, hanno rifiutato il progetto contenimento sfratti del Comune che avrebbe loro assicurato il pagamento dell’affitto per 6 mesi o addirittura per un anno. La proposta dell’amministrazione Paroli è quella di collocare l’anziana in una casa di riposo, pagata con la sua pensione, separandola dalla figlia e dal nipote che, senza alcun reddito, dovrebbero arrangiarsi; questo è evidentemente il concetto di sostegno alla famiglia di questa giunta e dell’assessore ai servizi sociali Maione che evidentemente non si preoccupano del trauma che potrebbe subire l’anziana, perfettamente lucida, ad essere tolta dal nucleo dei suoi cari in cui vive. Vorremmo sapere anche dove sarà lunedì mattina (quando bloccheremo lo sfratto) il sig Rolfi, che solo alcuni giorni fa, per l’ennesima volta, ha accusato la nostra Associazione di occuparsi solo degli immigrati e non dei bresciani vittime della crisi? Forse sarà a cercar di racimolare ancora qualche voto alimentando la contrapposizione tra lavoratori italiani e immigrati e la guerra tra poveri. Se passerà in via Lamarmora troverà invece un picchetto formato da bresciani (italiani e di origine migrante) che difenderanno altri cittadini bresciani, in nome di un diritto, quello alla casa, che deve essere universalmente affermato per ogni essere umano, indipendentemente dal colore della pelle, tanto più in una città dove esistono migliaia di abitazioni e di edifici inutilizzati, anche nuovi, di banche, enti, società immobiliari ed anche pubblici (ad es Torre Tintoretto).