Sollevazione continua: 3 picchetti nel bresciano verso il 30N a Milano

Sono tre donne le protagoniste della lotta contro la violenza degli sfratti per morosità incolpevole praticata anche oggi nel bresciano: Erma, di Vobarno, Zora e Nicoletta di Brescia. La prima è di origine ucraina, è in Italia da 12 anni ed ha lavorato come addetta alle pulizie; vive in Valsabbia con 3 figlie, due ragazze di 19 e 18 anni cresciute a Vobarno ed un bambino di 9. E’ separata. Da quando ha perso il lavoro non riesce a pagare l’affitto. La seconda, Zora, abita in via Benincori vicino a Viale Piave in città: è arrivata dall’Algeria 13 anni fa, per raggiungere il marito che lavorava qui dal 1997 e che è stato licenziato coll’ acuirsi della crisi; ora lui, cittadino italiano, è all’estero a cercare lavoro, una nuova emigrazione per ricominciare. Zora fa le pulizie nelle banche, le responsabili della crisi; un lavoro però di due ore al giorno, sufficiente solo per avere qualcosa da mangiare. Nicoletta invece è italiana, abita in Via Milano a Brescia; ha un marito che ora è disoccupato ed un bambino di 8 mesi. Era commessa ma anche lei ha perso il lavoro. Queste tre donne hanno rifiutato il destino che la crisi voleva loro riservare: lo sfratto e la prospettiva di finire in strada. Abbandonate dalle istituzioni ma aiutate da altre persone che vivono la stessa condizione, col mutuo soccorso, superando le barriere dei confini e al di là dei colori diversi della pelle, si sono organizzate e con gli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, del Comitato e con gli occupanti delle casette di S Polo hanno bloccato gli sfratti  per rivendicare un diritto universale: quello alla casa ed a una vita dignitosa. Le esecuzioni sono state rinviate a fine gennaio e febbraio. Sempre questa mattina in Prefettura in sede di trattativa si è ottenuto, dopo diversi picchetti,  il passaggio da casa a casa per due famiglie di Orzinuovi: la lotta vince! Domani si ricomincia a Borgosatollo e giovedì picchetto a Soncino insieme al Comitato antisfratti di Cremona, verso la sollevazione del 30 novembre e l’assedio alla Regione a Milano