Dopo le festività pasquali sono ripresi quasi quotidianamente i picchetti antisfratto in tutta la provincia di Brescia e la mobilitazione dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale si è anche resa visibile con uno spezzone per la casa e per i diritti nel corteo antagonista contro l’austerità del 1 maggio e lo sarà nuovamente il prossimo sabato 10 maggio nella manifestazione “Stop biocidio-vogliamo una sola grande opera: casa, salute, reddito e dignità per tutti-e.”
Riportiamo il quadro degli interventi antisfratto delle ultime due settimane: lunedì 28 aprile c’è stato un picchetto a Brescia, via Casotti 4-b, zona S. Polo per difendere una famiglia italiana di origine egiziana con 3 figli di 14, 9 e 7 anni; il padre lavorava in una cooperativa di servizi, la moglie è invalida. Esecuzione rinviata al 6 giugno. Lunedì 5 maggio due picchetti: in città in via Camozzi 18 (sfratto bloccato e rinviato al 14 luglio) dove Mustapha, operaio metalmeccanico licenziato, vive con moglie e 2 bambini di 4 e 3 anni; e a Carpenedolo in via Verga, famiglia di Rachid, ex autista con moglie e due minori (rinvio al 18 giugno). Il giorno successivo, il 6 maggio, altri due picchetti, il primo a Capriolo per bloccare lo sfratto contro la famiglia italiana di Monchef, invalido con 3 figli minorenni di cui due con problemi di salute; il secondo a Brescia in via Pagani 14 dove lo sfratto riguardava la famiglia di un operaio della logistica, di origini ghanesi, con moglie ed un bambino. Oggi invece il picchetto si è costituito ancora in Franciacorta, a Coccaglio, in via Don Primo Mazzolari per non lasciare sola una famiglia del Bangladesh, il padre operaio, la moglie e tre figli di 14, 10 anni e un piccolo di 6 mesi: sfratto rinviato al prossimo 23 luglio. Domani, infine, si bloccherà uno sfratto ad Orzinuovi in via Fratelli Pea nr 13.