Il 20 giugno si celebra la giornata internazionale del rifugiato, commemorazione nata nel 2001, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione sui profughi da parte delle Nazioni Unite nel 1951.
Quest’anno la giornata cade in un contesto in cui di profughi si parla quotidianamente.
Assistiamo all’ignobile chiusura delle frontiere, a sbarramenti di polizia, sgomberi, espulsioni per non far transitare persone in fuga da guerra, miseria, dittature, cataclismi climatici.
Di fronte a ciò diverse le reazioni. Da un lato gli imprenditori dell’odio razziale fanno propaganda politica contro l’arrivo di persone in cerca di una vita degna, che loro chiamano “invasione di clandestini”, fomentando la guerra tra poveri italiani e poveri stranieri. Dall’altro lato troppo spesso un profluvio di retorica e buoni sentimenti, di ipocrisia e falsa coscienza, di parole ufficiali accorate e solenni che non cambiano le leggi sull’immigrazione, l’asilo politico e le politiche di accoglienza. La cronaca e le indagini in corso raccontano ancora una volta il business che si sviluppa intorno alla gestione dell’immigrazione, raccontata da decenni come emergenza, una rappresentazione utile ad alimentare l’insicurezza sociale e gli interessi di imprenditori politici ed economici, speculatori di un’accoglienza i cui modelli sono soprattutto Mafia capitale o il Cara di Mineo, con cui la casta si arricchisce sempre più ed i profughi son costretti a vivere in condizioni indegne.
Di contro alle carenze delle politiche italiane ed europee, a gestire le complesse situazioni di Ventimiglia, Milano, Roma, la solidarietà dal basso di decine di persone, volontari ed associazioni antirazziste che raggiungono scogli o stazioni per portare cibo, coperte e conforto a chi è colpevole solo di continuare a sperare di avere un futuro.
Ogni giorno è la Giornata del rifugiato, del migrante, della dignità degli esseri umani. Non facciamo fittizie differenze tra immigrati economici e profughi: che differenza c’è tra chi scappa dalla guerra e chi dalla fame che uccide?
Sosteniamo quotidianamente le libertà di tutte le persone affinché possano dignitosamente realizzare i loro progetti di vita: dal lasciare il luogo d’origine senza rischiare la vita al costruire una vita degna là dove si vive, avendo garantiti un’abitazione adeguata, l’istruzione, la partecipazione alla vita culturale e sociale, ed ancora l’accesso ad un lavoro privo di sfruttamento e discriminazione, la tutela della salute.
Questi obiettivi si raggiungono con la pratica delle lotte quotidiane per il diritto all’abitare, per l’ottenimento della residenza, per i permessi di soggiorno subito, per i diritti legati al lavoro, per il reddito garantito, per il diritto a vivere in una città sana.
Basta con le norme razziste come la legge Bossi/Fini
basta col trattato di Dublino
basta con la militarizzazione del mar Mediterraneo
basta con i lager per stranieri
LIBERTÀ DI MOVIMENTO E DIRITTI SOCIALI PER TUTT*
rassegna stampa
12 giugno Scalo merci
14 giugno lettera dei rifugiati di Ponte Mammolo, Naufragio Europa
15 giugno Anatomia di una non emergenza
16 giugno Normalità dell’accoglienza, Parole del razzismo democratico
17 giugno reportage da Ventimiglia, video, Ventimiglia e Fortezza Europa
18 giugno crisi, Europa, migrazione, chi lucra sui profughi, il costo delle frontiere per aggiornamenti segui la pagina facebook dell’Associazione diritti per tutti