Un presidio spontaneo si è radunato ieri sera verso le 21,45 davanti alla questura di Brescia e si è poi concluso all’ una di notte, quando tutti e tre i migranti senegalesi fermati dentro ad un ristorante della zona di piazza Repubblica sono stati rilasciati. Cherif e Momar, due occupanti dell’ Hotel di via Corsica, hanno potuto così riabbracciare compagni-e e amici-che, mentre il terzo migrante ha ritrovato la propria moglie e le loro due bambine. Tutti erano stati fermati, col rischio espulsione o trattenimento nei Cie, durante controlli in zona stazione, perché sprovvisti del permesso di soggiorno che hanno perso dopo tanti anni di lavoro e permanenza in Italia a causa della legge Bossi- Fini, in quanto a causa della crisi non hanno più un contratto di lavoro. Al presidio per chiederne la liberazione, convocato con un veloce tam-tam telefonico e sui social dal Magazzino 47 e dall’Associazione Diritti per tutti e rilanciato da esponenti della comunità senegalese, hanno partecipato anche diversi migranti provenienti dal paese africani tra cui rappresentanti e il presidente dell’Associazione senegalesi di Brescia e provincia. A mezzanotte, dopo il rilascio dei tre fermati, si è svolta davanti all’ingresso della questura una breve assemblea in cui è stata rilanciata la campagna di mobilitazione contro la realizzazione di un CPR (centro per i rimpatri) all’ex caserma Serini di Montichiari: prossimo appuntamento la Festa di Radio onda d’urto dal 9 agosto, facendo riferimento allo stand kebab dell’Associazione Diritti per tutti ed in particolare al dibattito sul Cpr del 26 agosto, per preparare le iniziative e la grande manifestazione del prossimo autunno.