Cinque picchetti antisfratto negli ultimi giorni a Brescia e provincia

28 settembre – Intensa e lunga giornata di lotta per il diritto alla casa oggi a Brescia. Molte decine di attiviste ed attivisti, occupanti dell’Associazione Diritti per tutti e Magazzino 47 sono stati impegnati dal mattino fino ad oggi pomeriggio alle 17 in due picchetti per bloccare sfratti in città e nell’accompagnamento di una donna invalida a Rezzato. A San Polo, all’ombra della Torre Tintoretto con i suoi 195 appartamenti vuoti di proprietà dell’Aler, questo stesso ente voleva sfrattare la famiglia di Diagne che non è riuscito a pagare l’affitto per molto tempo a causa di una totale perdita del reddito e che ora ha ripreso a corrispondere parte del canone. L’esecuzione è stata rinviata a data da destinarsi. In via Indipendenza a Sant’Eufemia invece il picchetto è continuato anche nel pomeriggio perchè la proprietà indendeva procedere con le forze dell’ordine ed effettuare lo sfratto della signora Anna, nonostante il comune sia disponibile ad applicare il progetto contenimento sfratti, quindi a pagare dei mesi di canone in cambio di una sospensione. Al termine della giornata di lavoro degli ufficiali giudiziari i proprietari rinunciavano al loro proposito vista la permanenza del picchetto. Infine a Rezzato: Fathia questa mattina ha dovuto lasciare l’appartamento in seguito ad un accordo firmato in Prefettura dopo 4 anni di resistenza e a giorni entrerà col figlio diciottenne in un nuovo alloggio: servivano 3-4 giorni di collocazione in una sistemazione provvisoria, il Comune non voleva trovarla, discussioni vivaci in assessorato e la donna invalida e diabetica si è sentita male ed è stata ricoverata in Poliambulanza per l’innalzamento pericoloso della glicemia e della pressione. Il figlio è stato alla fine collocato in un housing, dove lo raggiungerà la madre non appena dimessa, e all’inizio della prossima settimana avranno l’appartamento nuovo.

2 ottobre – Tris di picchetti dell’Associazione Diritti per tutti questa mattina. Sfratti bloccati a Sarezzo, Brescia e Calvisano. Nel comune valtrumpino resta in casa la famiglia di Ashfaq con 3 bambini: l’operaio pachistano, con decenni di lavoro nel settore armiero e poi della rubinetteria ha perso il lavoro per la crisi e non riesce più a pagare l’affitto ad una grande proprietà appartenente ad una importante dinastia industriale della zona. L’esecuzione è stata impedita per la quinta volta e rinviata di 4 mesi. A Brescia ottenuto un altro rinvio per Roberto, un signore italiano con gravi problemi di salute, per permettergli il trasloco nella nuova casa popolare che gli è stata assegnata. Infine nella bassa a Calvisano rinvio al 30novembre per una famigliadi origine marocchina con figli rimasta senza reddito.