Diritti per tutti, Collettivo gardesano autonomo e Magazzino 47 in campo anche oggi con picchetti e iniziative per il diritto alla casa in provincia di Brescia. A Rovato bloccato lo sfratto contro la famiglia di Mohammad, con moglie e due bambini piccoli, vittima della crisi e del licenziamento. Rinvio al 13 aprile e prossimo tavolo in Prefettura. Sul Garda invece a Desenzano l’Aler voleva gettare in strada Assunta con le sue bambine: la donna da tempo chiede, dopo la separazione dal marito, di poter andare in un appartamento più piccolo e meno costoso, senza avere risposta. Bloccato lo sfratto fino a maggio. A Lonato infine questa mattina tutti gli uffici comunali sono chiusi, nonostante sia la giornata in cui Fatiha e i suoi due bimbi hanno lasciato l’appartamento sotto sfratto rispettando un accordo firmato in Prefettura che prevedeva un lungo rinvio; l’intesa era stata sottoscritta per permettere l’assegnazione di un alloggio Aler, che l’amministrazione leghista però non ha mai fatto arrivare. Ora il comune deve prendersi in carico la donna, diabetica, e i minori ma oggi gli uffici hanno chiuso i battenti. Fatiha è stata accompagnata dagli attivisti del Collettivo gardesano autonomo al comando dei vigili e solo dopo alcune ore si sono presentate le assistenti sociali con cui è cominciato un confronto che si è poi trasformato in un lungo braccio di ferro con l’amministrazione. La donna con i bambini è rimasta all’interno della sede della polizia locale fino alle 16, in seguito si è spostata nell’atrio del comune. La giunta leghista ha addirittura minacciato di separare la madre dai figli ed ha cercato di farla desistere dalla protesta con l’offerta di pagarle i biglietti per andare in Marocco, paese di origine o in Belgio, dove il marito è andato a cercare lavoro. Alle 19,30 di fronte alla resistenza della donna e del Collettivo l’amministrazione ha dovuto cedere e collocare madre e bambini in una struttura di accoglienza.