Brescia 31 ottobre, ore 24: sono passate ormai quasi 33 ore da quando 9 migranti sono saliti in cima alla gru del cantiere della metropolitana in via S Faustino- Piazza Cesare Battisti: freddo, vento, pioggia ed il disagio di vivere in uno spazio di pochi metri quadri non hanno fiaccato la loro determinazione a resistere fino a quando verranno accolte le loro richieste: 1)apertura di una seria trattativa a livello ministeriale per trovare una soluzione positiva per la regolarizzazione di tutte le persone che hanno fatto domanda di sanatoria colf e badanti; 2)ripristino del presidio permanente in via Lupi di Toscana davanti all’ufficio unico della Prefettura distrutto dalla ruspe inviate da Rolfi. Quattro di loro sono scesi ma e’ stata una scelta condivisa e voluta dal gruppo e dal resto del presidio: erano in condizioni critiche e sulla gru c’e’ bisogno di spazio per riposare, distendersi e per ripararsi dalla pioggia all’interno della cabina; tutti non potevano restare. I tre migranti scesi oggi nel tardo pomeriggio, due senegalesi ed un egiziano, accusavano un inizio di ipotermia e uno di loro aveva una bassa saturazione di ossigeno nel sangue. Gli immigrati rimasti, con il megafono, dai trenta metri di altezza hanno ribadito la propria volonta’ di continuare la protesta ed hanno assicurato che nonostante il freddo e la pioggia hanno la forza per farlo. Per tutta la giornata centinaia di persone, migranti e italiane, sono state davanti al cantiere, salutando, incoraggiando o lanciando slogan insieme ai fratelli della gru. In serata e’ passato e si e’ fermato per verificare la situazione, l’assessore del Comune di Brescia ai servizi sociali ed integrazione Giorgio Maione insieme al capogruppo PDL della circoscrizione Sud. L’ assessore ha chiesto di poter parlare con uno dei giovani migranti sulla gru per sapere come stavano e quali erano le loro intenzioni: Arun, a nome di tutti, gli ha risposto che stanno soffrendo molto il freddo e la pioggia ma che sono risoluti nel proseguire la protesta. Poi l’assessore, prima di andarsene, si e’ intrattenuto per scambiare valutazioni ed opinioni sui fatti degli ultimi giorni con alcune persone presenti al presidio. Durante la notte e domani proseguira’ la presenza solidale sotto la gru: oggi si sono preoccupati di fornire i pasti, gratuitamente, alcuni ristoranti e kebabberie del quartiere, mentre domani li porteranno dalla moschea pachistana Muhammadiah di Via della Volta; altre decine di persone hanno lasciato oggi sottoscrizioni e consegnato indumenti di lana, coperte e tele cerate per garantire un cambio asciutto ogni poche ore. L’appello: “non lasciamo soli i fratelli sulla gru” sta ricevendo una straordinaria risposta con dimostrazioni di vicinanza e di consenso. Martedi’ mattina e’ previsto un presidio al Palagiustizia per il processo nei confronti di Sauro mentre si sta gia’ lavorando alla preparazione della grande manifestazione di sabato prossimo 6 novembre: concentramento alle ore 15 in Piazza della Loggia.