21 febbraio – A difendere Anna, lavoratrice precaria e ammalata di tumore, è stato un picchetto di attivisti italiani e migranti dell’Associazione Diritti per tutti e Magazzino 47. La donna italiana è sotto sfratto nel quartiere bresciano di Sant’Eufemia in quanto non le è stato rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato come addetta alle pulizie ed ha quindi perso il reddito. L’esecuzione è stata bloccata e rinviata al 18 aprile. Un esempio di lotta comune per interessi e bisogni comuni, per affermare il diritto universale alla casa, che supera le contrapposizioni e le logiche di “guerre tra poveri” alimentate ad arte. Sfratti impediti anche a Travagliato in via Molini dove abita una coppia con moglie incinta dopo aver perso un bambino due anni fa e a Castrezzato, dove la famiglia di Said con moglie e due figli, una maggiorenne ed un ragazzino minore; il padre ha lavorato per tanti anni nell’edilizia ed è stato licenziato dall’impresa a causa della crisi. Da pochi mesi ha ritrovato un’occupazione in una fabbrica e cercherà ora di trasferirsi in un altro appartamento.
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Quattro sfratti bloccati tra la bassa Valsabbia e Brescia
17 febbraio – A #Gavardo bloccato un secondo accesso a danno della famiglia di Salif, in affitto con la madre e i tre fratelli. Per anni hanno pagato l’affitto, prima di iniziare ad essere irregolari nel pagamento per la mancata presenza del padre, che era l’unico ad avere un lavoro regolare. Il minore frequenta la scuola, mentre i due fratelli più grandi lavorano qualche ora in modo saltuario (uno con contratto a chiamata, l’altro in nero), quindi con un reddito insufficiente. Sempre a Gavardo, frazione Sopraponte, impedito anche un altro sfratto a seguito di un pignoramento immobiliare.
C.a.s. di Nuvolera: basta confinamento! Libertà!
No alla reclusione e alla limitazione della libertà personale delle donne migranti e richiedenti asilo
nel Centro di accoglienza straordinaria della cooperativa Olinda a Nuvolera.
Per incontrare queste donne e per poter verificare le condizioni della struttura “di accoglienza”, gestita,
come molte altre, con poca trasparenza:
appuntamento pubblico
sabato 25 febbraio ore 10 a Nuvolera, piazza del Comune (p.zza generale Soldo)
Un decina di testimonianze di operatori e operatrici e di donne ospitate nel Centro di accoglienza di Nuvolera appaltato dalla Prefettura di Brescia alla cooperativa Olinda (di Medole, Mantova), concordano nel denunciare che:
Forte tensione per un tentato sgombero nella bassa bresciana; picchetto anche a Bornato.
Mattinata di tensione a Dello nella bassa bresciana dove carabinieri e polizia locale, in tutto una decina, hanno cercato di sgomberare a sorpresa una famiglia, con due bambini piccolissimi, considerata occupante senza titolo di un alloggio dell’Aler. La resistenza accanita dei genitori, barricatisi in casa con una bombola del gas e l’arrivo degli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti ha fatto desistere le forze dell’ordine e l’esecuzione è stata rinviata ad aprile. Senza problemi invece il picchetto a Bornato, frazione di Cazzago San Martino dove lo sfratto è stato bloccato e sospeso fino al 4 aprile
Prosegue la settimana di lotta: due sfratti bloccati a Dello e a Coccaglio.
Diritti per tutti e Magazzino 47 in azione anche questa mattina per bloccare due sfratti: il primo a Coccaglio contro una famiglia italiana con tre figli minorenni che aveva bisogno di un rinvio per trasferirsi un appartamento; l’altro a Dello dove una famiglia marocchina con due bambini, uno di pochi mesi, vive in una casa Aler ma è ritenuta senza titolo anche perché non viene loro riconosciuta la residenza. Le esecuzioni sono state rinviate e per il caso di Dello oggi ci sarà un incontro in comune.
Processo per l’occupazione del Comune di Mazzano: 3 condanne e 7 assoluzioni
Processo per l’occupazione del Comune di Mazzano in provincia di Brescia: 3 condanne e 7 assoluzioni. In Tribunale alla sbarra c’erano dieci attiviste e attivisti: 6 di questi sono dell’Associazione diritti per tutti. I fatti contestati dalla Procura risalgono al 30 settembre 2013 e riguardano l’occupazione del Comune di Mazzano per chiedere una soluzione abitativa concreta per una famiglia rimasta senza casa in seguito ad uno sfratto e che era costretta a dormire in un furgone, parcheggiato davanti al Municipio. I capi d’imputazione vanno dall’invasione di pubblici terreni, interruzione di pubblico servizio e violenza privata ad oltraggio a pubblico ufficiale. Riportiamo la nota dell’Associazione Diritti per tutti sul processo: “Dal punto di vista politico, una sentenza grave perchè criminalizza un’azione di conflittualità sociale messa in atto per trovare una soluzione all’ improcrastinabile emergenza abitativa di una famiglia sfrattata costretta a vivere con due bambini, uno dei quali invalido, in un furgone davanti al municipio di Mazzano per la mancanza di assistenza da parte del Comune. Dal punto di vista giuridico la sentenza presenta invece incongruenze e illogicità: 3 imputati sono stati condannati (a 12, 10 e 6 mesi) e altri 7 sono stati assolti; l’occupazione di pubblico edificio e l’interruzione di pubblico servizio sarebbero state quindi commesse da soli tre imputati e ciò appare piuttosto inverosimile; inoltre uno degli imputati assolti ha dichiarato e rivendicato la partecipazione e l’organizzazione di questa protesta, definendola legittima, prima nel suo interrogatorio e poi con una dichiarazione spontanea poco prima che la giudice si ritirasse per la decisione. Mentre una imputata, condannata invece, era addirittura arrivata in un secondo momento in comune e comunque dopo che altri imputati, assolti, erano già sul posto.”
Bloccati sfratti a Lonato e a Coniolo di Orzinuovi.
Due picchetti in provincia di Brescia questa mattina: a Lonato attiviste e attivisti del Collettivo gardesano autonomo e di Diritti per tutti hanno bloccato lo sfratto di una famiglia con due bambini che ha perso il reddito e quindi la possibilità di sostenere l’affitto a causa della crisi. Il suo caso sarà discusso al prossimo tavolo di trattativa in Prefettura. A Coniolo di Orzinuovi invece la soluzione per la famiglia di El Bachir, con moglie e due bambini, è vicina: stanno per ottenere il trasferimento da un alloggio Aler a canone moderato (400 euro) che non riescono a pagare ad uno a canone sociale. Questa mattina ottenuto un rinvio al 18 aprile, periodo che sarà sufficiente per il passaggio da casa a casa.
Picchetto a Brescia in via Sabotino
10 febbraio – Dopo l’importante giornata di lotta contro i pignoramenti e lo sciacallaggio immobiliare, questa mattina nuovo picchetto antisfratto a Brescia in via Sabotino dove a rischiare di finire in strada ci sono una donna incinta di 7 mesi e il suo cugino. Gli attivisti di Magazzino 47 e Diritti per tutti hanno bloccato l’esecuzione ed il caso sarà portato al tavolo di trattativa in Prefettura dove oggi ci sarà la trattativa per la famiglia sotto sfratto di via Casotti ed il 20 febbraio discuteremo i casi di Vestone, Via Genova e via Stoppani.
La chiamano “accoglienza”…
Dal portale del Progetto Meltingpot Europa un reportage su un C.A.S. di Nuvolera, gestito da una delle maggiori imprese appaltatrici del sistema emergenziale di accoglienza dei e delle migranti in provincia di Brescia: la cooperativa Olinda di Mantova.
Un esempio che descrive cosa sia spesso, nell’ordinaria concretezza, il sistema di governo e di gestione della cosiddetta emergenza profughi. Improntato, in molti casi specifici e nel suo complesso, a logiche securitarie e di business, di cattura e selezione, di inclusione differenziale e respingimento, di compressione delle soggettività e della libertà di movimento.
Il caso di Nuvolera rende evidente, inoltre, che se le persone riuscite ad arrivare su questa sponda del Mediterraneo sono donne, una volta inserite nel sistema della malaccoglienza, vengono ancora più esposte alla discriminazione, al paternalismo, all’abuso.
Buona lettura: La libertà personale è inviolabile? Non per le donne richiedenti asilo accolte a Nuvolera (Bs)
No allo sciacallaggio immobiliare! Stop pignoramenti, occupazione ufficio Anpe di Brescia.
Azione “No allo sciacallaggio immobiliare” presso l’Anpe di Brescia (Associazione notarile per le procedure esecutive), con l’occupazione dell’ufficio dove dalle 9 alle 11 questa mattina venivano presentate le offerte per l’asta immobiliare di domani. L’iniziativa del Movimento di lotta per la casa di Brescia e provincia (Associazione Diritti per tutti , Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo) con una cinquantina di attivisti e attiviste, occupanti e famiglie pignorate, si inserisce nella campagna di mobilitazione contro i pignoramenti avviati dalle banche contro le famiglie che non hanno più potuto pagare il mutuo a causa della perdita del lavoro per licenziamenti e per la crisi.