Due picchetti dell’Associazione e del comitato questa mattina e due lunghi rinvii ottenuti, a Brescia al 2 febbraio e a Chiari al 19 gennaio. In città la famiglia – con il padre ex muratore che ora non sta bene, la moglie che svolge qualche lavoretto di pulizia e due bambini di 7 e 5 anni – è ora in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio ALER che potrebbe arrivare prima del prossimo accesso dell’ufficiale giudiziario, il quindicesimo. La grande proprietà immobiliare dell’appartamento di via Borsi dove vivono, aderirà al progetto contenimento sfratti del comune.
Tutti gli articoli di stefi
Picchetto e sfratto bloccato a Brescia: è il quarto della settimana
Ennesimo sfratto bloccato questa mattina a Brescia, in via Sergio Bresciani 9. Diverse decine di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti hanno messo in campo un picchetto che ha impedito l’esecuzione ai danni di una famiglia di cittadini italiani di origine senegalese composta dal padre Omar, dalla madre Abi e da tre bambini di 7, 5 e 2 anni nati in città. Omar è stato operaio metalmeccanico per 11 anni nella stessa azienda che poi ha è andata in crisi lasciandolo a casa, insieme ad altri lavoratori, senza nemmeno corrispondere loro diversi stipendi. A tutt’oggi Omar deve infatti avere migliaia di euro di salari arretrati. Il picchetto ha costretto la grande proprietà del suo appartamento ad aderire al piano contenimento sfratti del comune di Brescia, progetto che prima aveva rifiutato, e lo sfratto è stato rinviato al 20 febbraio 2015. Sentiamo l’intervista a Abi e Omar sul sito di Radio onda d’urto
Picchetti antisfratto ieri a Chiari, oggi a Poncarale
Due sfratti sono stati bloccati nel bresciano dai picchetti dell’Associazione e del comitato provinciale: ieri a Chiari ed oggi a Borgo Poncarale, ottenuti rinvi delle esecuzioni a gennaio.
Renzi assediato, contro austerità, precarietà e art 5
L’Associazione Diritti per tutti ha partecipato al corteo antagonista contro la visita di Renzi a Brescia del 3 novembre, insieme al Magazzino 47 e al Kollettivo studenti in lotta, con tantissimi attivisti, sfrattati ed occupanti, portando anche i contenuti e gli obiettivi dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare e della rete Abitare nella crisi: cancellazione del Piano casa ed in particolare dell’art 5, per il diritto alle residenze e alle utenze di acqua-luce-e gas, stop ai distacchi, moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, per una sola grande opera: casa e reddito per tutti. Sul sito di Radio onda d’urto la ricostruzione della giornata di lotta:
http://www.radiondadurto.org/2014/11/03/renzi-a-brescia-la-diretta-delle-contestazioni/
MANIFESTAZIONE!
sabato 29 novembre 2014 ore 15 piazza Loggia Brescia
promossa dalle associazioni antirazziste e dei migranti di Brescia e provincia
Permessi di soggiorno subito. No alla Bossi-Fini, al razzismo istituzionale, ai comportamenti vessatori di Prefettura e Questura. Contro le discriminazioni, lo sfruttamento, le politiche di austerità e precarizzazione.
Per la dignità di tutte e tutti, per diritti sociali universali. Per la libertà di ogni persona di scegliere dove andare e dove restare, senza impedimenti economici, sociali, di legge.
Lottare in tante e tanti, uniti e determinati, è la vera grande possibilità di ottenere giustizia sociale.
Sfratto impedito a Provaglio d’Iseo, si prepara la mobilitazione di lunedì contro Renzi
Un nostro picchetto del comitato territoriale della Franciacorta e della bassa occidentale ha bloccato anche questa mattina uno sfratto, oggi a Provaglio d’Iseo. La famiglia di origine algerina, con due bambine piccole, si è trovata vittima della morosità incolpevole dopo il licenziamento avvenuto un paio di anni fa del padre operaio. L’esecuzione è stata rinviata a dicembre e per loro si prospetta un passaggio da casa a casa perchè la moglie ha trovato da una ventina di giorni un posto di lavoro; il comune si è impegnato a fornire il contributo per la caparra necessaria a stipulare un nuovo contratto di affitto. Ora si prepara la giornata di mobilitazione contro il governo Renzi, il piano casa e le politiche di austerità in occasione della visita del presidente del consiglio a Brescia lunedì 3 novembre all’industria Palazzoli. Le famiglie sotto sfratto insieme agli occupanti dell’hotel di via Corsica, delle casette occupate e della casa dei rifugiati di via Marsala saranno con l’Associazione Diritti per tutti, il Magazzino 47 e tutte le altre realtà di movimento a contestare Renzi, a richiedere la cancellazione dell’art 5 del piano casa e a reclamare la sospensione per il 2015 degli sfratti per morosità incolpevole. L’appuntamento è per lunedì 3 novembre alle ore 9 del mattino presso la fermata Casazza della metropolitana, zona nord di Brescia.
Borgosatollo e Paitone: sfratti bloccati
Il picchetto dell’associazione Diritti per tutti oggi a Paitone, in provincia di Brescia, ha bloccato lo sfratto ai danni di una famiglia di un muratore che ha perso il lavoro con moglie e tre figli minorenni, ottenendo un rinvio al 9 dicembre. In seguito tutti davanti al comune dove alcuni rappresentanti dell’associazione hanno incontrato il sindaco. In mattinata un altro picchetto aveva bloccato uno sfratto a Borgosatollo, contro la famiglia di un operaio metalmeccanico licenziato che vive con moglie e due bambini di 7 e 5 anni.
Anche la famiglia di Rachida resta in casa
La settimana di lotta per il diritto alla casa si chiude con il picchetto a San Polo, in città a Brescia, per bloccare lo sfratto ai danni della famiglia di Rachida, con tre figli minorenni, cittadini italiani di origini marocchine. Suo marito aveva avviato un’attività di lavoro autonomo che è fallita per la crisi. La sua padrona di casa è una grande proprietaria immobiliare. Rachida è in attesa di un’assegnazione di alloggio ALER. Lo sfratto è stato rinviato a fine gennaio.
Sfratto bloccato a Carpenedolo
Uno sfratto è stato bloccato anche questa mattina a Carpenedolo, nella zona orientale della provincia bresciana. Un picchetto dell’Associazione ha ottenuto il rinvio a gennaio
Singh resta in casa
Singh Dalip è indiano, ha lavorato per 8 anni in una piccola ditta che montava caldaie industriali e serbatoi. Con la crisi è stato licenziato ed ora, dopo un periodo di cassa in deroga e disoccupazione, cerca di mantenere la famiglia con qualche lavoretto saltuario in campagna. Con la moglie e 5 figli minorenni vive a Bagnolo Mella nella bassa bresciana. I suoi padroni di casa sono tre ex industriali, molto noti in paese, perchè proprietari di molti immobili e appartamenti. Oggi Singh doveva lasciare l’abitazione perchè l’ufficiale giudiziario, per la quarta volta, avrebbe bussato alla sua porta accompagnata dai carabinieri. L’ultima volta gli avevano dato un rinvio di sole due settimane per preparare i bagagli. Ma non è andata così! Un picchetto di circa 60 attivisti dell’Associazione Diritti per tutti ha bloccato lo sfratto ottenendo un rinvio al 16 dicembre, nonostante fosse arrivata anche la sindaca della giunta destro-leghista a dar man forte all’avvocato della proprietà. Singh e la sua famiglia restano in casa!