La sollevazione contro gli sfratti e per il diritto alla casa prosegue in tutta la Lombardia, verso il corteo regionale del 30 novembre a Milano. Anche oggi nel bresciano un picchetto nel comune di Borgosatollo, per impedire uno sfratto ai danni di una famiglia pachistana con due bambini di 2 anni e pochi mesi. Il padre è stato licenziato ed ora non è più in grado di pagare l’affitto. Si sono recati sul posto due pattuglie dei carabinieri ed una della polizia locale per procedere con l’esecuzione. Si è reso necessario così un appello attraverso Radio onda d’urto per rinforzare il picchetto; rapidamente diversi attivisti dell’Associazione sono arrivati sul posto ottenendo il rinvio dello sfratto al prossimo 17 gennaio nonostante le insistenze dell’avvocato della proprietà. Intanto è stato fissato l’appuntamento per partecipare da Brescia alla manifestazione regionale del 30 novembre a Milano: vogliamo una sola grande opera, casa e reddito per tutti; ci si trova alle 12,45 di sabato 30 novembre davanti alla stazione ferroviaria di Brescia.
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Sollevazione continua: 3 picchetti nel bresciano verso il 30N a Milano
Sono tre donne le protagoniste della lotta contro la violenza degli sfratti per morosità incolpevole praticata anche oggi nel bresciano: Erma, di Vobarno, Zora e Nicoletta di Brescia. La prima è di origine ucraina, è in Italia da 12 anni ed ha lavorato come addetta alle pulizie; vive in Valsabbia con 3 figlie, due ragazze di 19 e 18 anni cresciute a Vobarno ed un bambino di 9. E’ separata. Da quando ha perso il lavoro non riesce a pagare l’affitto. La seconda, Zora, abita in via Benincori vicino a Viale Piave in città: è arrivata dall’Algeria 13 anni fa, per raggiungere il marito che lavorava qui dal 1997 e che è stato licenziato coll’ acuirsi della crisi; ora lui, cittadino italiano, è all’estero a cercare lavoro, una nuova emigrazione per ricominciare. Zora fa le pulizie nelle banche, le responsabili della crisi; un lavoro però di due ore al giorno, sufficiente solo per avere qualcosa da mangiare. Nicoletta invece è italiana, abita in Via Milano a Brescia; ha un marito che ora è disoccupato ed un bambino di 8 mesi. Era commessa ma anche lei ha perso il lavoro. Queste tre donne hanno rifiutato il destino che la crisi voleva loro riservare: lo sfratto e la prospettiva di finire in strada. Abbandonate dalle istituzioni ma aiutate da altre persone che vivono la stessa condizione, col mutuo soccorso, superando le barriere dei confini e al di là dei colori diversi della pelle, si sono organizzate e con gli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, del Comitato e con gli occupanti delle casette di S Polo hanno bloccato gli sfratti per rivendicare un diritto universale: quello alla casa ed a una vita dignitosa. Le esecuzioni sono state rinviate a fine gennaio e febbraio. Sempre questa mattina in Prefettura in sede di trattativa si è ottenuto, dopo diversi picchetti, il passaggio da casa a casa per due famiglie di Orzinuovi: la lotta vince! Domani si ricomincia a Borgosatollo e giovedì picchetto a Soncino insieme al Comitato antisfratti di Cremona, verso la sollevazione del 30 novembre e l’assedio alla Regione a Milano
Sfratti bloccati a Tavernole e Capriolo
Ha lavorato in Italia per 22 anni, 12 nella stessa fabbrica la Galvanitechnik di Gargone Valtrompia, fino a quando l’azienda non ha chiuso il suo reparto, la cromatura; è stato licenziato senza tanti complimenti e da allora non riesce a pagare l’affitto dell’appartamento di via Amadini 82 a Tavernole sul Mella, in Valtrompia. Ora con la sua famiglia, composta dalla moglie e da 5 figli di cui 4 minorenni, è sotto sfratto e questa mattina l’ufficiale giudiziario voleva sbatterlo fuori di casa. Un picchetto territoriale -composto da una ventina di persone, uomini e donne che si trovano nella sua stessa condizione, provenienti da Concesio, Villa Carcina e Gardone e da solidali – ha impedito l’esecuzione dello sfratto che è stato rinviato al 6 febbraio prossimo. Il comune non offre altro che il rimpatrio, ad una famiglia con bambini inseriti dalla nascita nel contesto sociale e scolastico valtrumpino, che da 23 anni paga tasse e contributi in Italia. Altra iniziativa a Capriolo dove alcuni sfrattati della Franciacorta ed il consigliere comunale indipendente dello stesso paese, Alessandro Augelli, hanno bloccato lo sfratto ai danni di una famiglia italiana che è in attesa di un alloggio popolare: 4 mesi di rinvio e poi dovrebbe esserci il passaggio da casa a casa.
UN RIFUGIO PER I RIFUGIATI: APPELLO ALLA SOLIDARIETA’
Da venerdì 15 novembre è stata occupata una palazzina in Via Marsala 40bis, uno dei tanti edifici vuoti e inutilizzati esistenti a Brescia, nello specifico uno stabile in carico all’istituto Aste Giudiziarie. In questa casa hanno finalmente trovato un tetto numerosi profughi giunti in Italia negli anni scorsi, nel periodo della cosiddetta Emergenza Nord Africa. Abbiamo occupato lo stabile di via Marsala per dare una risposta concreta all’esigenza primaria di avere un posto dove dormire e un tetto per ripararsi, ma anche per dare visibilità all’intollerabile situazione umana e sociale che ha colpito i profughi arrivati a Brescia.
RASSEGNA STAMPA SABATO 16/11
OCCUPAZIONE DEI PROFUGHI DI VIA MARSALA: PRIMA RASSEGNA STAMPA
UN RIFUGIO PER I RIFUGIATI: PER UN’ACCOGLIENZA DEGNA E DIGNITOSA
Da questa mattina uno dei tanti edifici vuoti e inutilizzati esistenti a Brescia – uno stabile sito in via Marsala e in carico all’istituto Aste Giudiziarie – è stato riaperto dalle persone senza casa e restituito ad un’importantissima funzione sociale, quella abitativa. In questa casa hanno finalmente un tetto numerosi profughi giunti in Italia negli anni scorsi, nel periodo della cosiddetta Emergenza Nord Africa.
I profughi di via Marsala sono solo una parte delle circa 300 persone che nel 2011, dopo essere arrivate da Lampedusa, erano state smistate dalla Prefettura nei Comuni della provincia bresciana, per lo più sui monti della Valle Camonica.
A Nuvolera l’ufficiale giudiziario non esegue; domani picchetto a Borgosatollo
COMUNICATO ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI
Ancora picchetti antisfratto, oggi a Nuvolera domani a Borgosatollo in provincia di Brescia
L’ufficiale giudiziario si è presentato per la quarta volta questa mattina in via dei Zagn a Nuvolera per cacciare di casa un operaio metalmeccanico con sua moglie incinta e la bambina di 3 anni. La sua famiglia è diventata vittima della morosità incolpevole dopo il licenziamento “per riduzione del personale”; la piccola azienda metalmeccanica dove aveva lavorato per anni gli deve ancora liquidazione e alcune mensilità di stipendio. In Prefettura non si era arrivati ad un accordo per l’indisponibilità del Comune a guida Pdl-Lega ad intervenire; la famiglia sta vivendo addirittura senza luce e senza gas. Il picchetto dell’Associazione Diritti per tutti, forte di alcune decine di attivisti, ha bloccato l’esecuzione: lo sfratto è stato rinviato al prossimo 24 gennaio.
A Borgosatollo invece è la rigidità della proprietà, una società immobiliare, che non ha accettato proposte di mediazione, che porterà domani ad una giornata di tensione in paese: Mariam è una donna che vive sola col figlio di 6 anni e che non ha più potuto pagare l’affitto perchè licenziata dal bar dove lavorava. Ora è riuscita a trovare un’altra occupazione per sole 3 ore al giorno e non è sufficiente la paga per corrispondere il canone. Anche in questo caso la trattativa al tavolo della Prefettura è fallita e solo il picchetto potrà evitare lo sfratto, arrivato al quinto accesso dell’Ufficiale giudiziario. In occasione della mobilitazione domani, giovedì 14 novembre alle ore 9,30 in via Paolo Sesto 62 a Borgosatollo, si svolgerà una CONFERENZA STAMPA dell’Associazione Diritti per tutti per illustrare la situazione e richiedere la sospensione degli sfratti in assenza di un passaggio da casa a casa. ULTIM’ORA: a fronte della annunciata mobilitazione generale di domani, la Prefettura ha comunicato all’Associazione che lo sfratto è stato sospeso e rinviato al prossimo 30 GIUGNO. Un altro grande risultato della sollevazione permanente! Il picchetto e la conferenza stampa sono quindi stati annullati
Settimana di picchetti e sollevazione permanente nel bresciano
Due picchetti a Brescia e Concesio lunedì 11, uno a Nuvolera mercoledì, due a Borgosatollo e Villa Carcina giovedì e partecipazione al corteo degli studenti venerdì. Così la settimana di sollevazione permanente contro gli sfratti nel bresciano dell’Associazione Diritti per tutti e Comitato provinciale. Ieri sono stati bloccati gli sfratti di due famiglie: una in città a S Anna con due bambine di 4 e 2 anni; il padre è senza lavoro e la madre dopo essere stata licenziata ora sta lavorando part-time in un’impresa di pulizie. L’altra a Concesio con una bimba di tre anni e la moglie incinta: il padre ha lavorato per 8 anni come cuoco in un ristorante che ha chiuso per la crisi ed ora non trova occupazione. Mercoledì 13 novembre l’ufficiale giudiziario si recherà per la quarta volta a Nuvolera, in via dei zagn 29; in Prefettura la trattativa non ha avuto esito e solo il picchetto potrà salvare la famiglia di un operaio, con moglie incinta e bimba di 3 anni, che ha lavorato per quasi 10 anni in una fabbrica che l’ha licenziato a causa della crisi non pagandogli nemmeno alcune mensilità e senza dargli la liquidazione. Giovedì invece in via Paolo sesto a Borgosatollo sarà il quinto accesso dell’ufficiale giudiziario che tenterà di eseguire lo sfratto ai danni di una donna sola con un bambino di 7 anni, che lavora part time in un bar. A richiedere di cacciarla da casa è una immobiliare. Venerdì infine con appuntamento alle ore 9 in Piazza Garibaldi a Brescia partecipazione alla manifestazione studentesca indetta dal Kollettivo studenti in lotta: una sola grande opera, casa e reddito per tutti. Assediamo l’austerità.
Sollevazione e picchetto a Ciliverghe di Mazzano
Giornata di mobilitazione e di riappropriazioni in diverse città e di conquista della moratoria dal basso nella provincia bresciana. Picchetto antisfratto a Ciliverghe di Mazzano che ha bloccato il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario. Lo sfratto rinviato al 21 gennaio prossimo. Le informazioni e corrispondenze sul sito di Radio onda d’urto: