Giovedì 14 febbraio è stato occupato l’assessorato ai servizi sociali del comune di Brescia: i protagonisti dell’azione di lotta sono stati gli abitanti dello stabile di via Milano 140 a Brescia e gli attivisti-e dell’Associazione Diritti per tutti. Motivo della protesta la situazione inaccettabile in cui sono costretti a vivere gli abitanti del condominio dichiarato non abitabile da una ordinanza comunale da circa un mese, col risultato che decine di persone vivono ora al freddo, senza riscaldamento e senza possibilità di farsi da mangiare poichè è stato chiusa l’erogazione del gas. Si è chiesto ed ottenuto dl comune una sistemazione d’emergenza in strutture di accoglienza per le famiglie con minori ed una accelerazione delle assegnazioni di alloggi alternativi per tutti iresidenti dello stabile.
Doppio picchetto a Brescia e Chiari: 61 azioni dal 10 settembre
Ennesima giornata di mobilitazione contro gli sfratti a Brescia da parte del comitato provinciale e dell’associazione Diritti per tutti. Due picchetti questa mattina in città e provincia che hanno portato ad altrettanti rinvii. Il primo è stato effettuato in città , dove una famiglia di origine pakistana formata da padre, madre e 5 figli ha ottenuto un rinvio al prossimo 11 marzo. Nel secondo caso invece si tratta di una famiglia di Chiari, composta da tre persone e anch’essa vittima della crisi e della morosità incolpevole. In questo caso il rinvio è stato ottenuto al prossimo 18 aprile.
Nuova occupazione a Brescia: l’ex albergo Corsica, bene confiscato alla mafia
Oltre un centinaio di persone, giovani studenti, sfrattati e attivisti di varie realtà del movimento, ha occupato questo pomeriggio verso le 14,30 l’ex albergo Corsica di via Corsica 21-23, uno stabile confiscato alla mafia ed ora nella disponibilità del Comune di Brescia che lo tiene in stato di degrado. La struttura staticamente è buona ma le stanze sono in pessime condizioni igieniche e di pulizia. Il piano terra è già stato pulito e da stasera ospiterà alcuni occupanti; domani il lavoro di pulizia continuerà al primo e secondo piano.
Tripletta di picchetti antisfratto in provincia di Brescia
Tre i picchetti antisfratto ieri, martedì 29 gennaio, in provincia di Brescia: due primi accessi, a Carpenedolo e
Rudiano, risoltisi senza tensione con dei rinvii. Più dura invece la situazione
questa mattina ad Adro, in via Colzano, dove c’è voluta tutta la fermezza e
determinazione di attiviste e attivisti di Comitato contro gli sfratti e Diritti
per tutti per evitare che una famiglia di nazionalità marocchina, in Italia dal
25 anni, finisse in mezzo ad una strada. Ad Adro vive Masshoud, assieme alla
moglie e al figlio di 11 anni. Ben ha fatto il muratore fino a un anno e mezzo
fa: il suo datore di lavoro, gli deve ancora la liquidazione. Senza soldi, Ben
ha dovuto scegliere se mantenere la famiglia o pagare l’affitto nella sua
abitazione, consegnatagli dalla proprietà in condizioni proibitive da vivere,
sia per gli spazi molto angusti che per la presenza di muffa alle pareti.
Nonostante le provocazioni dell’avvocato della proprietà, che ha chiamato in
forze i Carabinieri per cercare di identificare i presenti, il picchetto ha
ottenuto un rinvio, seppur breve, al 20 febbraio. Con questi tre picchetti siamo a 59 azioni dal 10 settembre.
Picchetto antisfratto a Rezzato: siamo a 56
Con il picchetto di questa mattina a Rezzato sono 56 le azioni contro gli sfratti e per il diritto alla casa dal 10 settembre quando, con l’occupazione dei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana, ha preso il via la campagna Stop agli sfratti di quest’anno dopo la pausa di agosto. Tutto questo mentre le autorità e le istituzioni (Prefettura, Regione, Provincia) non decidono provvedimenti concreti per affrontare questo dramma sociale ed il Comune di Brescia deve prendere atto dei limiti e dell’insufficenza del proprio progetto contenimento sfratti. Questa mattina rischiava di finire in strada una famiglia di origine marocchina con tre figli minorenni perchè l’immobiliare proprietaria dell’appartamento vuole vendere senza aspettare che gli inquilini trovino una sistemazione alternativa. Lo sfratto è stato bloccato e rinviato al 28 marzo. La mobilitazione prosegue per ottenere una moratoria, la creazione di un centro per l’emergenza abitativa nei prefabbricati di S Polo che ospitavano i lavoratori della metropolitana, per l’istituzione di un fondo antisfratto consistente con i soldi regionali, la requisizione o acquisizione tramite convenzioni di immobili sfitti della grande proprietà, degli enti, delle banche e delle immobiliari. Senza risposte positive ci saranno altre requisizioni dal basso.
Sfratto sventato in extremis in via Privata De Vitalis a Brescia
Era un secondo accesso dell’ufficiale giudiziario; lo sfratto riguardava una donna abbandonata dal marito con tre figli, di 15, 3 ed 1 anno; nel 2011 aveva perso il lavoro come collaboratrice domestica ed era evidente la morosità incolpevole; il proprietario del suo appartamento possiede interi condomini; non credevamo possibile che l’ufficiale giudiziario e l’avvocato della proprietà intendessero eseguire lo sfratto con questi presupposti e quindi non era stato organizzato un picchetto. Invece il sacro diritto di proprietà non si ferma nemmeno davanti a situazioni come questa e stamattin,a in via Privata De Vitalis nr 5 a Brescia, si stava già procedendo. E’ bastato però l’appello rilanciato da Radio onda d’urto perchè una quindicina di attivisti dell’associazione Diritti per tutti e del Comitato contro gli sfratti arrivassero in pochi minuti a bloccare l’esecuzione barricandosi in casa. Rinvio al 25 marzo e la prossima volta non ci faremo cogliere di sorpresa dalla disumanità della macchina degli sfratti…
BRESCIA: CORTEO CITTADINO PER IL DIRITTO ALLA CASA E PER PAOLO SCARONI, ULTRAS BIANCOBLU
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Oltre 500 persone hanno sfilato, sotto la neve, in centro a Brescia nel corteo per il diritto alla casa. Contro lo sgombero dell’Hotel Sirio occupato, per riaffermare la necessità di un centro per l’emergenza abitativa autogestito dal basso, contro gli sfratti, per la moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, per la realizzazione di un centro per l’emergenza abitativa nei prefabbricati di San Polo dove alloggiavano gli operai della metropolitana per le famiglie sfrattate e i senza tetto, per l’occupazione degli edifici sfitti della grande proprietà, degli enti e delle banche.
Occupata l’ex Poliambulanza di Via Calatafimi e bloccati due sfratti
Brescia continua la propria battaglia, corpo a corpo, contro la crisi e la morosità incolpevole.
Poco dopo le ore 15 di giovedì 17 gennaio l’hotel Sirio occupato, sgomberato dalla Polizia lo scorso 14 gennaio dopo due mesi di vita da centro di emergenza abitativa dal basso, è tornato a vivere.
Attiviste e attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, del Magazzino 47, Kollettivo studenti inn lotta, Comitato contro gli sfratti e CUA, hanno occupato uno dei tantissimi immobili in disuso presenti in città: si tratta dell’ex sede dell’ospedale Poliambulanza, in centro storico a Brescia, all’angolo tra via Calatafimi e via Capriolo, poche centinaia di metri dall’occupazione dell’hotel Sirio di via Capriolo, 24. Il grande edificio è di una grande proprietà immobiliare, la morgante SRL del gruppo Lonati.
Sesto sfratto bloccato da inizio settimana: sabato tutti in piazza!
Con il picchetto di questa mattina a Coccaglio sono già 6 gli sfratti bloccati da inizio settimana nel bresciano: lunedì a Orzinuovi, ieri due a Capriolo e gli altri 3 a Rudiano, Comezzano di Cizzago e Odolo; domani ancora a Capriolo e ad Adro e quindi saliranno a 8 solo in questa settimana. Dall’inizio della Campagna Stop agli sfratti del 10 settembre sono state ben 51 le azioni, picchetti ed iniziative contro gli sfratti in provincia di Brescia in 4 mesi, un’azione ogni due giorni.
La particolarità del picchetto di oggi a Capriolo non è tanto la storia della famiglia, che è comune a quella di tante altre vittime della morosità incolpevole: Saidane, di origini tunisine, è in Italia da 24 anni ed ha fatto il muratore fino al 2010 quando la crisi ha falcidiato migliaia di posti di lavoro nell’edilizia privandolo del reddito per pagare l’affitto; vive con sua moglie e i suoi 4 bambini nati nel nostro paese e con un’età da 1 a 6 anni. La novità di Coccaglio, comune a guida leghista, è che davanti alla casa di Saidane c’erano anche esponenti del PD e di SEL del paese che hanno partecipato alla protesta contro gli sfratti e la mancanza di interventi istituzionali e che il 23 ci sarà sul tema un’assemblea delle associazioni di volontariato e della parrocchia locali. Intanto oggi il picchetto formato da una trentina di attivisti dell’Associazione e del Comitato ha bloccato l’esecuzione che è stata rinviata al 27 marzo. Dopo le iniziative di domani le famiglie sotto sfratto e gli attivisti per il diritto alla casa parteciperanno sabato 19 gennaio alla manifestazione contro lo sgombero dell’Hote Sirio occupato, contro gli sfratti e per la realizzazione di un centro di emergenza abitativa per sfrattati e senza tetto. Appuntamento alle ore 15 da Piazza Loggia a Brescia
La settimana comincia male: sgomberato l’Hotel Sirio occupato
E’ stato sgomberato questa mattina, lunedì 14 gennaio, a Brescia l’hotel Sirio, nel cuore del Carmine, in via Capriolo 24. Uno sgombero che avviene a due mesi esatti dall’occupazione, avvenuta lo scorso 14 novembre, durante la giornata di mobilitazione europea contro l’austerity, quando questo edificio è stato liberato dallo stato di degrado nel quale era stato abbandonato ormai da 8 anni e trasformato, dalle realtà di movimento, in un centro di emergenza abitativa dal basso che in questi mesi ha offerto un tetto e un riparo a persone senza fissa dimora, sfrattati, ma anche disoccupati, studenti e precari.