Oltre mille persone in corteo, moltissimi i giovani, studenti e studentesse, tanti anche gli inquilini sotto sfratto protagonisti dei picchetti e della resistenza casa per casa. Obiettivo della manifestazione protestare contro la repressione, le violenti cariche di polizia di mercoledì scorso in stazione e sostenere il nuovo spazio occupato, divenuto subito centro per l’emergenza abitativa. Il corteo, che è sfilato per le vie del quartiere Carmine e poi nel centro cittadino fino alla prefettura, è stato molto comunicativo con tanti interventi e cartelli che riportavano i contenuti e le parole d’ordine della mobilitazione. Una delegazione ha incontrato il prefetto ma l’incontro è stato inconcludente: la parola resta alla lotta e ai rapporti di forza che sapremo costruire con determinazione e con la partecipazione alle iniziative contro gli sfratti e contro ogni ipotesi di sgombero.
Picchetto antisfratto mentre l’occupazione dell’ex Hotel prosegue
Un picchettoè stato messo in campo questa mattina dall’Associazione diritti per tutti e dal Comitato provinciale per impedire l’esecuzione di uno sfratto a S Vigilio di Concesio ai danni di una famiglia con due bambine piccole. Il padre aveva perso il lavoro l’anno scorso e non era riuscito a pagare l’affitto, ora ha trovato una nuova occupazione e chiede di ridefinire il contratto o in alternativa di avere il tempo di trovare un nuovo appartamento. Intanto prosegue l’occupazione dell’ex hotel Capriolo, questa sera alle 20,30 assemblea generale delle realtà del movimento al centro sociale Magazzino 47 per preparare una manifestazione contro le cariche poliziesche di ieri mattina e contro l’ipotesi di sgombero del nuovo centro per l’emergenza abitativa.
Occupato l’ex Hotel Sirio in via Battaglie a Brescia, occupy sfitto
STop agli sfratti, occupy sfitto Riportiamo di seguito il comunicato di Associazione Diritti per tutti, Comitato provinciale contro gli sfratti, Magazzino 47, Kollettivo studenti in lotta, Collettivo universitario autonomo.
“A fronte della mancanza assoluta di provvedimenti concreti da parte della Prefettura e delle altre istituzioni per contrastare l’emergenza sfratti oggi abbiamo deciso di sostituirci alle autorità, che si sono mostrate totalmente insensibili, e di realizzare un centro di emergenza abitativo in uno dei tantissimi edifici sfitti e inutilizzati da molti anni presenti in a Brescia.
La tecnica della menzogna: a proposito della conferenza stampa della Lega Nord
COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI E DEL COMITATO PROVINCIALE CONTRO GLI SFRATTI IN RISPOSTA ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA LEGA NORD SUGLI SFRATTI
A proposito delle menzogne leghiste.
Durante la conferenza stampa di ieri gli esponenti leghisti hanno usant la tecnica della menzogna per screditare l’attività dell’associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti tentando di descrivere un mondo di furbi e non di vittime della crisi come sono la maggior parte delle famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole; arrivando addirittura a parlare di discriminazione contro i bresciani (proprio come fa l’organizzazione neofascista Forza nuova,che strana somiglianza..)
30 azioni in 60 giorni: anche oggi uno sfratto bloccato a Verolanuova
Si è aperto con un nuovo riuscito picchetto antisfratto una nuova settimana di lotta per il diritto all’abitare all’interno della campagna d’autunno “Stop agli sfratti” lanciata dal comitato provinciale e dall’associazione Diritti per Tutti. Teatro questa mattina del presidio Verolanuova, paese della bassa bresciana dove una famiglia, formata da padre, madre e 3 figli piccoli, (di 10 , 3 anni e 3 mesi) vittima della crisi e della morosità incolpevole, era in attesa del primo accesso dell’ufficiale giudiziario. Il padre , operaio marocchino in Italia dal 1990, lavorava alla Pama prefabbricati, azienda fallita ed è stato messo in mobilità restando poi disoccupato. La presenza di circa 40 attivisti sul posto ha evitato lo sfratto, nonostante l’ennesima provocazione da parte di due carabinieri della stazione di Verolanuova giunti sul posto con fare arrogante e minaccioso
Borgosatollo, azione nr 29
Ventinovesima azione antisfratto oggi a Brescia e provincia da parte dell’associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti, nell’ambito della campagna d’autunno “Stop agli sfratti”.
A Borgosatollo, ottenuto un rinvio sino al 30 novembre per Khalid, con l’impegno del Comune a garantire il passaggio da casa a casa.
La mediazione svolta dall’Associazione Diritti per tutti ha permesso di tutelare gli interessi sia della piccola proprietà che della famiglia sotto sfratto: l’esecuzione è stata quindi rinviata per un breve periodo, cioè al 30 novembre, per permettere all’inquilino di trovare un nuovo appartamento dato che ha ripreso il lavoro ed ora può pagare regolarmente un canone di affitto.
Picchetto riuscito a Trenzano, azione nr 28. Domani a Borgosatollo
Said faceva il muratore. Ha un credito di circa 15mila euro con la ditta per cui lavorava, 7 mesi di salario più il tfr, ma l’impresa è fallita ed a lui è rimasto un pugno di mosche; anzi, peggio ancora: non avendo potuto pagare l’affitto è finito sotto sfratto per morosità incolpevole insieme alla moglie ed a tre figli di 16, 13 e 4 anni. Questa mattina un picchetto di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti ha impedito l’esecuzione e lo sfratto è stato rinviato al 12 dicembre. Domani la campagna d’autunno “Stop agli sfratti” prosegue con una nuova iniziativa a Borgosatollo, in via Santissima 59 alle ore 8. Appuntamento per partire da Brescia alle ore 7,30 davanti al Magazzino 47.
Scontro sfiorato a Castelcovati, sfratto bloccato, tensione alle stelle – azione nr 27
Due blindati del reparto mobile dei carabinieri di Milano con altri militi della compagnia di Chiari: in tutto una cinquantina di uomini in divisa ed in assetto antisommossa e strada chiusa dalle forze dell’ordine per eseguire lo sfratto della famiglia di un muratore in via Marconi a Castelcovati, in una delle capitali bresciane dell’edilizia e del cottimismo dove la crisi ha seminato disoccupazione e miseria (secondo i dati forniti dal sindaco del paese Camilla Gritti della Lega nord al recente convegno dei Lions di Orzinuovi sul disagio sociale nella bassa, ci sono nel suo comune 1200 disoccupati su meno di 7000 abitanti come riportato dai giornale locali del 20 ottobre 2012). Chegdani è uno di questi e dopo 15 anni di lavoro duro in Italia non è più riuscito a pagare l’affitto. Alla sua famiglia l’amministrazione offre solo il rimpatrio assistito o un mese di permanenza in una casa-famiglia per la moglie e per le due bambine di 3 e 5 anni, separandole dal padre. Poi per tutti la sola prospettiva sarebbe quella di finire in strada. La presenza di una trentina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del comitato provinciale contro gli sfratti barricati nell’appartamento e a difesa del portoncino di ingresso dello stabile ha però sventato lo sfratto: per gravi motivi di ordine pubblico e rischio di scontri il comandante dei carabinieri di Chiari ha deciso di soprassedere e l’ufficiale giudiziario ha rinviato l’esecuzione al prossimo 14 gennaio. Una delegazione dell’Associazione e l’inquilino, insieme al proprietario si è poi recata in comune per incontrare il sindaco che ha però mantenuto la propria posizione anche se si è prospettata una soluzione diversa: il proprietario infatti sarebbe disponibile a sospendere lo sfratto per 6 mesi se il comune decidesse di corrispondere a lui la somma di circa 360-400 euro anzichè pagare la retta alla casa-famiglia.Domani un altro picchetto a Trenzano per un secondo accesso dell’ufficiale giudiziario e mercoledì una mobilitazione generale per impedire uno sfratto a Borgosatollo; azioni di lotta sempre all’insegna delle stesse parole d’ordine: stop agli sfratti, moratoria almeno a livello locale e istituzione di un centro temporaneo per l’emergenza abitativa nei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana a S Polo che verrebbero messi a disposizione GRATUITAMENTE dalle ditte proprietarie. La Prefettura può decidere in tal senso. Cosa si aspetta? Chi vuole gli scontri? Chi non vuole una soluzione politica per evitare che qualcuno si faccia male?
Un’altra porta barricata, un altro sfratto bloccato -azione nr 26 della campagna “Stop agli sfratti”
Trenta attivisti asserragliati nelle strettissime scale di una vecchia casa del quartiere popolare ed interculturale del Carmine di Brescia pronti a resistere a tutti i costi, il portoncino di legno dello stabile barricato con assi di legno e caloriferi rotti: in questo modo è stato bloccato stamattina lo sfratto della famiglia di Safiu, ex operaio licenziato per crisi, in vicolo Fenarolo nr 8. Fuori, in strada, una ventina di poliziotti e carabinieri attendevano l’ufficiale giudiziario per intervenire; poi, all’improvviso, il contrordine: la proprietà aveva accettato la proposta di accordo in cambio di 380 euro al mese messi a disposizione dal fondo contenimento sfratti e quindi l’esecuzione veniva sospesa per 5 mesi. La famiglia non perderà così un tetto e le tre bambine e la madre non saranno separate dal papà. Ma cosa sarebbe accaduto se il proprietario avesse mantenuto la posizione di rifiuto del progetto contenimento sfratti? Avremmo assistito ad un tentativo di irruzione delle forze dell’ordine su delle ripide e strette scale mettendo nuovamente a rischio l’incolumità dei presenti, a soli 3 giorni dgli scontri di Manerbio? E’ ORA CHE LE AUTORITA’ SI SVEGLINO: L’EMERGENZA SFRATTI E’ GRAVE E SERVONO PROVVEDIMENTI SERI ED URGENTI. Perchè ad esempio non si crea subito un centro temporaneo per l’emergenza abitativa nei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana in via Gatti a S. Polo? Perchè non si requisiscono, o si acquisiscono temporaneamente attraverso convenzioni, gli stabili sfitti delle grandi proprietà, delle banche, delle immobiliari? Moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, a livello nazionale o locale come accaduto a Firenze.
Campagna d’autunno “Stop agli sfratti”-azione nr 26 (dal 10 settembre): picchetto al Carmine
A soli 3 giorni dal picchetto e dagli scontri di Manerbio, lunedì mattina un altro sfratto molto delicato a Brescia, nel cuore del quartiere popolare del carmine: ci sarà infatti il quarto accesso dell’ufficiale giudiziario per sbattere fuori di casa una famiglia con 3 bambini piccoli di 8,6 e 2 anni.
Il proprietario non ha accettato il piano contenimento sfratti del Comune che, sulla base della linea di intervento 2 del protocollo, aveva garantito il pagamento di 380 euro al mese per almeno 5 mesi in cambio della sospensione, non annullamento, dello sfratto; un periodo che darebbe la possibilità all’inquilino di maturare altri punti per l’assegnazione di una casa popolare o di trovare un lavoro. Così l’unica altra soluzione prospettata dal Comune resta quella di farsi carico della madre e dei tre figli, separandoli dal padre e collocandoli in qualche struttura dove costerebbero alla collettività circa 1000 euro al mese. Ma quest’ultima è una proposta che oltre ad essere disumana (distruggerebbe l’integrità della famiglia) è costosissima e rappresenta uno sperpero di risorse pubbliche del comune. Il padre, arrivato in Italia nel 1997 dal Ghana per scappare dalla fame, è stato metalmeccanico e poi fino al 2011 ha fatto l’ operaio presso una ditta di autodemolizione; è stato licenziato e da allora non ha più trovato lavoro e non è riuscito a pagare i 500 euro di affitto per il bilocale al quarto piano senza ascensore di un vetusto edificio del centro storico di Brescia, nel quartiere del Carmine. La proprietà, peraltro, ha diversi altri appartamenti in zona.