Un picchetto antisfratto di una ventina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti ha bloccato questa mattina l’esecuzione di uno sfratto a Ghedi. La famiglia, vittima della crisi e della morosità incolpevole, è composta dal padre ( ex operaio nella ditta di prefebbricati Pama in liquidazione), dalla moglie casalinga e da due bambine di 2 anni e 5 mesi. Per loro il comune di Ghedi, amministrazione PDL-Lega, aveva previsto il rimpatrio assistito in Marocco. Momenti di tensione all’arrivo dei carabinieri e della polizia locale, ma anche in questa occasione la determinazione del picchetto ha costretto l’ufficiale giudiziario ed i militari alla trattativa: è arrivato il sindaco, alcuni assessori e anche consiglieri dell’opposizione ed il picchetto ha ottenuto il rinvio dello sfratto di 30 giorni, periodo che dovrà essere utilizzato per trovare una soluzione che garantisca il passaggio da casa a casa.
ORZINUOVI:IL PICCHETTO ANTISFRATTO OTTIENE IL PASSAGGIO DA CASA A CASA
I tre bambini di Mohammed non saranno separati dal papà e ospitati per 9 giorni in albergo: il picchetto antisfratto di questa mattina ad Orzinuovi nella bassa bresciana occidentale ha ottenuto il passaggio da casa a casa. Presenti una trentina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del comitato provinciale contro gli sfratti, ben determinati, che hanno atteso l’ufficiale giudiziario arrivato accompagnato da 4 carabinieri e due agenti della polizia locle (in verità questi ultimi rimasti tranquilli ed in disparte). Subito si è manifestata l’intenzione di resistere, nonostante un primo tentativo intimidatorio dei militari che con minacce di vario tipo, in particolare del maresciallo, invitavano i presenti ad andarsene perchè “stavano occupando un’area privata”. O rinvio dello sfratto oppure un’altra abitazione: questa la richiesta del presidio, senza spazio per altre soluzioni non rispettose della dignità e delle esigenze di una famiglia con tre bimbi piccoli: i proprietari dell’appartamento dove viveva la famiglia di Mohammed peraltro sono particolarmente benestanti e titolari di una grande azienda agricola con numerosi dipendenti, soprattutto migranti. A questo punto salta fuori un appartamento, messo a disposizione dal parroco Don Domenico; una delegazione va a visionarlo e ci si organizza per il trasferimento, da casa a casa, anche oggi la lotta ha pagato!
ULTIM’ORA: LA PROPRIETA’ RIFIUTA LA PROPOSTA DEL COMUNE, TUTTI AD ORZINUOVI!
I proprietari dell’appartamento dove vive Mohammed con la moglie e tre figli piccoli a Orzinuovi (vedi articolo sotto) hanno rifiutato la proposta del Comune; l’Amministrazione era disponibile ad aiutare la famiglia nel pagamento di alcuni mesi di canone a fronte in cambio del rinvio dell’esecuzione dello sfratto. Questa soluzione temporanea avrebbe permesso al Comune di risparmiare tanti soldi pubblici per collocare i bambini e la madre in qualche struttura di accoglienza e avrebbe consentito di avere il tempo per trovare una sistemazione definitiva per la famiglia. Tutti a Orzinuovi per bloccare lo sfratto, dalle ore 8 in via Mazzini 13!!! Partenza da Brescia alle ore 8 dal Magazzino 47 di via Industriale.
PICCHETTI ANTISFRATTO:questa settimana a Palazzolo e Orzinuovi
La settimana di mobilitazione contro gli sfratti si apre oggi con un picchetto a Palazzolo per difendere la famiglia di Abdullah (con moglie e due figli piccolissimi), vittima della morosità incolpevole. Abdullah è in Italia da 24 anni, nel bresciano dal 1990 dove ha lavorato come operaio metalmeccanico, saldatore e poi artigiano; col sopraggiungere della crisi, alcune aziende per le quali aveva lavorato sono fallite e altre non l’hanno più pagato così mentre a lui spettano oltre 15mila euro, la società immobiliare proprietaria dell’appartamento dove vive ha fatto partire lo sfratto. Venerdì 24 febbraio invece, il Comitato provinciale contro gli sfratti e l’Associazione Diritti per tutti saranno presenti a Orzinuovi.
Un’altra espulsione: ORA BASTA!
Sarà deportato questa mattina (venerdì 17) alle 6 con un volo diretto per il Senegal il nostro amico e compagno di tante lotte Zoro.
Vive a Brescia da 6 anni, da quando è riuscito a raggiungere i suoi perenti emigrati prima di lui. Zoro ha sempre lavorato, in nero, sfruttato, nella nostra provincia.
L’altroieri sera è stato fermato dai carabinieri di Nave per un ‘normale?!?’ controllo dei documenti. Aveva con se la ricevuta della sanatoria colf-badanti ed era in attesa di essere convocato dalla Prefettura di Brescia, dalla quale non aveva più ricevuto notizie.
Ieri pomeriggio il Giudice di Pace ha deciso comunque per la sua espulsione a causa di un precedente ordine di allontanamento di cui non sapeva nulla.
La notte scorsa e’ stata l’ultima passata a Brescia, in una cella della Questura di via Botticelli. Nessuno di noi o dei suoi amici e familiari più cari lo ha potuto salutare.
Zoro non ha mai fatto nulla di male! Al solito, l’unica colpa di non possedere quel pezzo di carta impossibile da ottenere a causa di leggi disumane che condannano migliaia di persone alla clandestintà e a una burocrazia senza fine che tiene in ostaggio le nostre vite!
Ci ha chiesto, con una telefonata di salutare e ringraziare tutti e tutte…
Dobbiamo fermare tutto questo! La nostra vita vale di più delle loro leggi!
Basta Espulsioni! Basta razzismo! Sanatoria per tutti e tutte
MORTE ELHADJI: il Gip archivia l’inchiesta ma noi sappiamo chi è STATO
COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI
Nessuna norma è stata violata. Così ha deciso il Gip di Brescia Cesare Buonamartini archiviando il caso di Elhadji. E’ dunque normale che una persona arrestata pur senza aver commesso reati e reclusa in una cella dei carabinieri, ne esca morta dopo due giorni a causa di un malore che soltanto la mancanza, o un’omissione, di soccorso poteva rendere mortale.
Saydou Gadiaga, trentasettenne senegalese conosciuto dagli amici come Elhadji, viveva a Brescia da molti anni. Ma da tempo era stato privato del permesso di soggiorno in base alla legge Bossi-Fini, in quanto rimasto senza lavoro.
SABATO 28 GENNAIO H10,30 PRESIDIO PIAZZA DUOMO
LA LOTTA CONTINUA PER I DIRITTI DEI MIGRANTI
Da anni tutte le istituzioni (Prefettura, Questura, Governo) ci stanno imbrogliando. Continuano a farci promesse che poi non mantengono, e anche quando la legge è dalla nostra parte ci fanno aspettare anni inutilmente. Le lotte ci hanno insegnato che se non alziamo la testa non avremo mai quello che ci spetta: i nostri diritti. E noi lotteremo ancora!
Per i permessi di soggiorno ai truffati della sanatoria del 2009.
Per non dover più aspettare mesi o anni per avere risposte sulle nostre pratiche legate al permesso di soggiorno. Per non dover pagare noi (con i continui aumenti delle tasse per il rilascio e il rinnovo dei documenti) il costo della crisi provocata dalle banche.
Giovedì 19 gennaio: bilancio positivo della giornata di picchetti antisfratto!
Giovedì 19 gennaio si sono tenuti picchetti antisfratto a Brescia, Concesio, Lonato e Travagliato per evitare che famiglie di operai vittime della crisi venissero sbattute in mezzo alla strada senza alternative abitative. Le famiglie in questione hanno bambini piccoli. Il blocco più partecipato si è svolto a Brescia in via Ducco dove il presidio ha esposto striscioni e cartelli e dove si sono radunate oltre 50 persone, migranti sotto sfratto, studenti del Kollettivo studenti in lotta ed attivisti del Comitato contro gli sfratti e dell’associazione Diritti per tutti: l’ufficiale giudiziario che si è presentato verso le ore 11, preso atto del picchetto, non ha nemmeno cercto di entrare negli appartamenti ed ha rinviato gli sfratti al 27 marzo. A Travagliato invece oltre ai nostri attivisti è intervenuto anche il Comune che, mostrando senso di umanità ed anche ragionevolezza economica, ha fatto un accordo con la proprietà determinando il rinvio dello sfratto al prossimo 24 marzo; a Concesio invece lo sfratto bloccato è stato rimandato al 15 marzo, ma per quella data sicuramente ci sarà l’assegnazione della casa popolare alla quale la famiglia ha diritto. A Lonato infine è stato garantito da parte del Comune una sistemazione alternativa. La giornata di mobilitazione, che ha ottenuto quindi un risultato pieno, si è inserita nella campagna nazionale per ottenere la moratoria-proroga degli sfratti per morosità incolpevole, in discussione nelle commissioni parlamentari che stanno esaminando gli emendamenti nel quadro della conversione in legge del decreto milleproroghe. Prossimo appuntamento lunedì 23 gennaio alle ore 20 al Centro sociale Magazzino 47 per l’assemblea generale.
UDIENZA E PRESIDIO PER ELHADJI AL TRIBUNALE
Brescia 16-01-2012 Il Gip Bonamartini del tribunale di Brescia si è riservato la decisione in merito alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Elhadji Gadiaga formulata dal pm Piantoni. Nell’udienza di questa mattina l’avvocato della famiglia e dell’Associazione Diritti per tutti, avv Manlio Vicini, ha richiesto che venga istruito un pubblico processo per accertare le
BLOCCATO SFRATTO A BRESCIA- subito la moratoria!
Nonostante la temperatura polare ( meno 3) di questa mattina, l’ufficiale giudiziario e la proprietà Gnutti-Di Mezza di via degli Artigiani 8 intendevano eseguire uno sfratto sbattendo in mezzo alla strada senza sistemazione alternativa una bambina di 11 MESI con i suoi genitori!