Anche il 29 aprile a Brescia e provincia è stato caratterizzato da importanti iniziative di lotta contro gli sfratti.
Al mattino a Castegnato una trentina di persone (attivisti del comitato per il diritto alla casa, per lo più migranti sotto sfratto) hanno impedito che una famiglia italiana, composta da una donna e dai suoi due figli, fosse sbattuta in mezzo alla strada.
Nel pomeriggio invece circa 60 attivisti del comitato (presenti in questo caso anche alcune famiglie) hanno occupato l’atrio della sede territoriale bresciana della Regione Lombardia per chiedere un considerevole incremento dei fondi a sostegno del reddito delle persone in condizione di morosità incolpevole, l’eliminazione delle norme discriminatorie che escludono i migranti dall’erogazione dei bonus per il caro-affitti e interventi concreti ed urgenti per far fronte all’emergenza sfratti. Una folta delegazione di sfrattati ha incontrato i funzionari della Regione Cannillo e Pelizzari per fare presente la vera e propria emergenza che anche a Brescia la crisi sta causando sul versante del diritto all’abitare. La rappresentanza degli sfrattati ha chiesto ai funzionari della Regione Lombardia di mettere a conoscenza la Giunta regionale delle rivendicazioni alla base della protesta.