Denunciati per aver riportato la vita in un teatro di morte. Novità sull’occupazione di via Ugolini a Brescia.

COMUNICATO PER LA CONFERENZA STAMPA

Il 13 febbraio scorso l’Associazione Diritti per tutti, il centro sociale Magazzino 47 ed il Collettivo gardesano autonomo hanno occupato la cosiddetta “Villetta dell’orrore” dell’omicidio dei coniugi Donegani per trasformarla da macabro teatro di morte in luogo di vita e di speranza. Quell’abitazione, di proprietà del sig. Donegani e passata al demanio, per l’assenza di eredi, solo dopo l’occupazione, era stata infatti condannata ad un inesorabile degrado, abbandonata per 11 anni ad un progressivo deterioramento, associata ad immagini di violenza e di sangue, senza che le istituzioni si preoccupassero minimamente del suo destino, senza che la riqualificassero e la riutilizzassero. Per quell’azione, per aver recuperato un bene comune, ora sono arrivati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari contro 8 attivisti e attiviste delle tre realtà promotrici dell’occupazione, denunciati perchè “invadevano arbitrariamente, al fine di occuparlo” l’alloggio. Un’assurda iniziativa repressiva che si somma ad altre decine di denunce contro il Movimento di lotta per la casa.

La casa era stata pulita, tinteggiata, risistemata, tornata ad essere una normale abitazione ed era poi stata da noi consegnata ad una famiglia di origine ghanese in Italia da circa 20 anni con tre figli piccoli nati e scolarizzati nella nostra città; una famiglia che aveva perso il reddito a causa del licenziamento per crisi del padre e che, diventata vittima della morosità incolpevole, era stata sfrattata nonostante avesse diritto ad una casa popolare. La ripristinata “normalità” dell’ intera abitazione ha creato anche le condizioni perchè l’appartamento al piano superiore tornasse ad essere appetibile e venisse comprato la primavera scorsa dopo che per anni le precedenti aste erano andate deserte: a quella successiva alla nostra occupazione invece si sono presentati 3 acquirenti per contendersi l’alloggio.

Da un paio di mesi la famiglia occupante si è trasferita in una casa popolare dell’Aler che finalmente è stata loro assegnata, ma l’occupazione permane al contrario di quanto riportato in alcuni articoli della stampa. Attualmente non vi abita nessuno in quanto A2A ha tagliato la fornitura di energia elettrica in applicazione dell’ignobile art.5 del Piano Casa del governo Renzi che impedisce gli allacciamenti delle utenze di acqua, luce e gas nelle occupazioni. Una sostanziale novità è che pochi giorni fa l’ufficio casa del Comune di Brescia, in sede di trattativa sfratti in Prefettura, ha comunicato che nelle prossime settimane dovrebbe completarsi il passaggio dell’appartamento di via Ugolini dalla proprietà demaniale a quella comunale: in tal caso siamo disponibili a concordare il rilascio dell’abitazione previa assicurazione del fatto che questa venga subito utilizzata per l’emergenza abitativa e che non sia nuovamente abbandonata al degrado. Se ciò non avvenisse, a gennaio riprenderemo le azioni di mobilitazione e di pressione nei confronti di A2A affinche’ a nostre spese ripristini la fornitura di energia elettrica per poi poter “assegnare dal basso” l’appartamento a qualche famiglia bisognosa, italiana o immigrata, impedendo che un altro edificio pubblico resti inutilizzato in una città dove già ci sono troppe case senza persone e troppe persone senza casa.

Associazione Diritti per tutti, Csa Magazzino 47, Collettivo gardesano autonomo.