I dati forniti dalle organizzazioni sindacali e diffusi dalla stampa locale evidenziano che negli ultimi anni il problema casa a Brescia e provincia è diventato una vera e propria emergenza sociale: nel 2009 gli sfratti in provincia di Brescia sono stati oltre 2mila, 565 solo nella città capoluogo, con un aumento del 60% rispetto al 2008, quando gli sfratti già erano saliti a 1.128 (il doppio in rapporto al 2006). Nel 2008 Brescia si è collocata al secondo posto assoluto in Lombardia, dopo Milano, per numero delle ingiunzioni di sfratto.
Nel solo gennaio 2010 gli sfratti a Brescia e provincia sono stati ben 326, con un aumento dell’80% su base annua rispetto al 2009.
In circa il 90% dei casi queste ingiunzioni di sfratto sono motivate dalla condizione di morosità, che a sua volta negli ultimi anni è molto spesso conseguenza diretta della messa in cassa integrazione, della perdita del lavoro, della precarietà e insufficienza del reddito degli affittuari. Tantissimi lavoratori, cittadini, famiglie non ce la fanno più a pagare gli affitti spesso troppo elevati del mercato privato (i canoni continuano a crescere e arrivano spesso a 500-600 € mensili per mono e bilocali), in un contesto di insufficiente disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica e a canone sociale.
Non è solo il numero elevato e crescente dei casi di sfratto per morosità incolpevole a denunciare le gravi criticità attuali della questione casa a Brescia. Infatti, anche chi ha acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa da tempo fatica a sostenere le rate e finisce con il subire la requisizione dell’abitazione, tanto che nel 2009 a Brescia le insolvenze nel pagamento dei mutui sono triplicate.
Per chi scrive, per l’Associazione Diritti per Tutti, non sono solo i dati disponibili a descrivere una situazione di emergenza. A rendere ineludibile il problema sono soprattutto le persone della città e della provincia, spesso famiglie con bambini, che da mesi hanno cominciato a rivolgersi all’Associazione numerosissime e con frequenza tuttora in costante aumento per chiedere sostegno a fronte di un’ingiunzione di sfratto e del rischio di perdere la casa.
L’Associazione per parte sua ha scelto di rispondere a queste richieste di aiuto anche attivando una rete solidale di autotutela composta anzitutto dagli stessi affittuari morosi e volta ad arginare, bloccare e fare rimandare nel tempo l’esecuzione degli sfratti. In tal modo è stato evitato finora che numerose persone e famiglie, prive di alternativa abitativa, fossero messe sulla strada e si è iniziato a porre le basi di una vertenza sociale per una soluzione positiva dell’emergenza casa.
Al di là dei pur rilevanti aspetti strutturali e di lungo periodo della questione abitativa, al di là delle controversie riguardanti le diverse valutazioni e proposte per affrontare tale questione, è di evidenza comune lo stretto legame di causa-effetto esistente in questo periodo tra l’incidenza eccezionale della crisi economica in atto anche nella città e nella provincia di Brescia e la dimensione altrettanto eccezionale che l’emergenza sfratti sta assumendo.
L’impossibilità per molte famiglie di pagare gli affitti e il conseguente rischio di perdere la casa sono, oltre che un’emergenza sociale, un concretissimo problema di sicurezza personale e pubblica che le Istituzioni sono chiamate a non ignorare ne’ sottovalutare, posto che gli sfratti e gli sgomberi, magari eseguiti dalle Forze dell’Ordine, non possono certo essere la soluzione.
In una situazione straordinaria diventano necessari e urgenti interventi straordinari.
Per questo ci rivolgiamo al Prefetto di Brescia perché si faccia promotore della convocazione di un tavolo di confronto e di lavoro tra le parti sociali e istituzionali.
I punti e le richieste che proponiamo alle Istituzioni e alla discussione pubblica sono:
una moratoria immediata sugli sfratti legati a cassa integrazione, licenziamenti, mancati rinnovi contrattuali, precarietà lavorativa e del reddito;
la creazione di fondi pubblici per il sostegno temporaneo agli affitti e al reddito delle persone e delle famiglie in condizione di morosità incolpevole;
controlli reali e canoni calmierati sugli affitti del mercato privato;
la stipula di nuovi contratti di locazione a canone concordato negli stessi alloggi su cui pende il provvedimento di sfratto;
provvedimenti straordinari per la messa a disposizione temporanea, motivata dalla grave emergenza abitativa, di grandi proprietà immobiliari pubbliche o anche private lasciate a lungo inutilizzate e non disponibili sul mercato per volontà dei proprietari sulla base di logiche speculative finalizzate a farne lievitare il valore economico;
l’ampliamento e il rilancio del patrimonio di ediliza residenziale pubblica;
provvedimenti di tutela degli insolventi al mutuo prima casa.
Brescia, 13 aprile 2010
Associazione Diritti per Tutti
di seguito alcuni link di quotidiani bresciani che hanno parlato dell’evento:
Articolo del Bresciaoggi correlato suul’emergenza delle case popolari
leggi anche l’Articolo sul rinvio di sfratto di Mohammed Salam