COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI-COMITATO PROVINCIALE CONTRO GLI SFRATTI
L’avevamo annunciato e la promessa è stata mantenuta: lo sgombero di Trenzano sarebbe stato la Stalingrado della lotta agli sfratti, la grande battaglia di civiltà contro la barbarie. Nonostante la presenza di decine di carabinieri, del reparto mobile e delle compagnia di Chiari, lo sgombero è stato bloccato grazie ad un poderoso picchetto composto da oltre 100 persone che si era formato nel cuore della notte. 20 attivisti barricati in un appartamento, 20 nell’altro e oltre una sessantina in strada, a fare da muraglia umana davanti alla porta di ingresso del modesto alloggio di via Martinengo 2 f a Cossirano di Trenzano, dove vive il muratore Abdelkrim con la sua famiglia. Ma non solo lo sgombero è stato sospeso e rinviato: nelle prossime settimane dovrà essere reperito un alloggio alternativo e la proprietà (una ricchissima famiglia del paese) ha dato la disponibilità a stanziare un fondo per le due famiglie per garantire il pagamento del canone di affitto per oltre un anno. Si tratta di una vittoria straordinaria, che mostra ancora una volta come la lotta, quando è condotta con determinazione e fermezza, porti a dei risultati importanti, al passaggio da casa a casa.
Il momento più bello e pregnante è stato quando, dopo aver bloccato lo sgombero, si è aperta la porta di ingresso dell’appartamento e il muratore marocchino Abdelkrim è uscito con in braccio la figlia Chaima che ha sciolto la preoccupazione in un sorriso, salutando tutti con la manina mentre scoppiava un fragoroso applauso. Domani la bambina potrà tornare a scuola, nella sua classe di prima alle elementari di Cossirano. Il momento più squallido è stato invece quando il sindaco Andrea Bianchi (giunta Pdl-Lega) si è sottratto ad un incontro con una delegazione dei manifestanti facendo riferire che non si trovava in municipio mentre veniva scoperto alla finestra del suo ufficio che sbirciava di nascosto da dietro una persiana: un comportamento che è espressione di una classe politica forte con i deboli ma pavida di fronte a chi lotta per i propri diritti. Gli attivisti infatti si erano recati in presidio davanti al comune per denunciare la latitanza dell’amministrazione, indifferente davanti alle sofferenze degli abitanti del paese, sia italiani che immigrati, tanto è vero che rifiutando i fondi regionali per il sostegno all’affitto la giunta ha penalizzato anche i trenzanesi doc e non solo i nuovi cittadini di origine migrante. Per questo motivo la giornata di mobilitazione si è conclusa con un corteo per le vie del paese e con una promessa: torneremo se il comune non farà il proprio dovere e non avrà un ruolo attivo nella risoluzione definitiva della questione. Ma la resistenza casa per casa non avrà sosta: senza tregua!
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