Era un secondo accesso dell’ufficiale giudiziario; lo sfratto riguardava una donna abbandonata dal marito con tre figli, di 15, 3 ed 1 anno; nel 2011 aveva perso il lavoro come collaboratrice domestica ed era evidente la morosità incolpevole; il proprietario del suo appartamento possiede interi condomini; non credevamo possibile che l’ufficiale giudiziario e l’avvocato della proprietà intendessero eseguire lo sfratto con questi presupposti e quindi non era stato organizzato un picchetto. Invece il sacro diritto di proprietà non si ferma nemmeno davanti a situazioni come questa e stamattin,a in via Privata De Vitalis nr 5 a Brescia, si stava già procedendo. E’ bastato però l’appello rilanciato da Radio onda d’urto perchè una quindicina di attivisti dell’associazione Diritti per tutti e del Comitato contro gli sfratti arrivassero in pochi minuti a bloccare l’esecuzione barricandosi in casa. Rinvio al 25 marzo e la prossima volta non ci faremo cogliere di sorpresa dalla disumanità della macchina degli sfratti…