Con il picchetto di questa mattina a Rezzato sono 56 le azioni contro gli sfratti e per il diritto alla casa dal 10 settembre quando, con l’occupazione dei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana, ha preso il via la campagna Stop agli sfratti di quest’anno dopo la pausa di agosto. Tutto questo mentre le autorità e le istituzioni (Prefettura, Regione, Provincia) non decidono provvedimenti concreti per affrontare questo dramma sociale ed il Comune di Brescia deve prendere atto dei limiti e dell’insufficenza del proprio progetto contenimento sfratti. Questa mattina rischiava di finire in strada una famiglia di origine marocchina con tre figli minorenni perchè l’immobiliare proprietaria dell’appartamento vuole vendere senza aspettare che gli inquilini trovino una sistemazione alternativa. Lo sfratto è stato bloccato e rinviato al 28 marzo. La mobilitazione prosegue per ottenere una moratoria, la creazione di un centro per l’emergenza abitativa nei prefabbricati di S Polo che ospitavano i lavoratori della metropolitana, per l’istituzione di un fondo antisfratto consistente con i soldi regionali, la requisizione o acquisizione tramite convenzioni di immobili sfitti della grande proprietà, degli enti, delle banche e delle immobiliari. Senza risposte positive ci saranno altre requisizioni dal basso.