Tre i picchetti antisfratto ieri, martedì 29 gennaio, in provincia di Brescia: due primi accessi, a Carpenedolo e
Rudiano, risoltisi senza tensione con dei rinvii. Più dura invece la situazione
questa mattina ad Adro, in via Colzano, dove c’è voluta tutta la fermezza e
determinazione di attiviste e attivisti di Comitato contro gli sfratti e Diritti
per tutti per evitare che una famiglia di nazionalità marocchina, in Italia dal
25 anni, finisse in mezzo ad una strada. Ad Adro vive Masshoud, assieme alla
moglie e al figlio di 11 anni. Ben ha fatto il muratore fino a un anno e mezzo
fa: il suo datore di lavoro, gli deve ancora la liquidazione. Senza soldi, Ben
ha dovuto scegliere se mantenere la famiglia o pagare l’affitto nella sua
abitazione, consegnatagli dalla proprietà in condizioni proibitive da vivere,
sia per gli spazi molto angusti che per la presenza di muffa alle pareti.
Nonostante le provocazioni dell’avvocato della proprietà, che ha chiamato in
forze i Carabinieri per cercare di identificare i presenti, il picchetto ha
ottenuto un rinvio, seppur breve, al 20 febbraio. Con questi tre picchetti siamo a 59 azioni dal 10 settembre.