Già sette picchetti antisfratto da inizio settimana

Mercoledi 24 febbraio- Mattinata di mobilitazione antisfratti per il movimento di lotta per la casa bresciano. Tre picchetti in provincia, a Bagnolo Mella, Ghedi e Desenzano, che hanno visto impegnati decine di attivisti/e dell’Associazione Diritti per Tutti, Magazzino47 e Collettivo Gardesano Autonomo.

A Bagnolo Mella un quarto accesso a danno di una famiglia ghanese composta da marito e moglie. La moglie ha trovato lavoro e si è chiesto un rinvio per dare tempo alla famiglia di trovare un’altra casa, mentre il comune non ha proposto alcuno aiuto concreto al nucleo famigliare. Rinvio al 9 marzo.

Invece a Ghedi bloccato lo sfratto di una famiglia pakistana con minori a carico. Il comune ha messo a disposizione un contributo per anticipare il pagamento di una caparra e permettere il passaggio in un’altra casa. L’inquilino ha concordato con l’ufficiale giudiziario un rinvio di tre settimane, ritenuto sufficiente per cambiare abitazione.

Mobilitazione anche a Desenzano per difendere la famiglia di Mara, madre di origine argentina, con 3 bambini. Mara ha una promessa di lavoro come badante che le garantirebbe un reddito e pure in questo caso il comune ha messo a disposizione un contributo per anticipare la caparra e permettere il passaggio in un’altra casa.
Rinvio al 9 marzo.

Stamattina c’erano anche due sfratti a Lonato e San Paolo, in entrambi i casi famiglie con minori a carico, rinviati grazie a precedenti accordi ottenuti in Prefettura.

Lunedì 22 febbraio – Cinque pattuglie di polizia locale a Brescia in via Fura a Chiesanuova chiamate dall’Aler per sfrattare la famiglia di Piero, un nucleo molto fragile che abbisogna di assistenza sociale reale e non di finire in strada. Lo sfratto è stato bloccato e rinviato al 13 maggio dal pronto intervento del “mutuo soccorso” che si è posto davanti alla porta del condominio popolare sul pianerottolo della casa. Altre tre esecuzioni sono state impedite in città. Famiglie italiane, marocchine, pachistane ed egiziane unite dalla stessa condizione e dalla stessa lotta. Molte decine di attivisti-e di Diritti per tutti e Magazzino 47, occupanti ed inquilini resistenti in campo per difenderle. Per alcune di loro già si prospetta il passaggio da casa a casa: per il barbiere del Carmine, Ali, dopo quindici accessi dell’ufficiale giudiziario (nuovo rinvio al 18 aprile e prossima assegnazione Aler). Per il macellaio Hassane, a cui la banca ha pignorato l’appartamento perchè non riusciva a pagare il mutuo ma che già è stato chiamato dall’Aler per la verifica requisiti. Per il buttafuori Sofian invece rinvio all’8 aprile.