Si chiude la settimana con altri 5 picchetti antisfratti in tutta la provincia

 

venerdi 11 marzo-Stamattina gli attivisti e le attiviste del ‪#‎CGA‬ hanno bloccato uno sfratto a danno di una famiglia italiana residente a ‪#‎Vobarno‬.
Mirko ha una moglie e due gemellini di tre anni ed è uno delle tante vittime della crisi che non riesce a pagare l’affitto da due anni.
Grazie alla presenza del picchetto, però, lo sfratto è stato rimandato al 29 Aprile, per consentire alla famiglia di richiedere al comune un contributo per la caparra in un’altra casa. La speranza è quella di poterla mantenere per merito della nuova attività lavorativa che a breve riuscirà ad aprire grazie alla solidarietà della parrocchia del paese e del fatto che la moglie ha trovato lavoro per la stagione estiva.

Oggi lo ‪#‎Sportello‬ Antisfratti Garda-Valsabbia ha anche indetto una ‪#‎conferenza‬ stampa a Lonato per denunciare i fatti accaduti martedì a danno di Fathia, donna diabetica e madre di tre figli piccoli che si è sentita non solo negare l’aiuto da parte degli assistenti sociali ma che è anche stata presa a male parole, cosa non inusuale per il comune in questione.

 

giovedì 10 marzo-Due picchetti di Diritti per tutti e Magazzino 47 questa mattina a Bagnolo Mella in via Gramsci ed in via Solferino mentre il Collettivo gardesano autonomo volantinava a Lonato per denunciare le vessatorie pressioni che hanno causato un malore in comune ad una donna diabetica e sotto sfratto; un altro picchetto nel pomeriggio a Brescia in via Bari a difesa di una madre sola con la sua bimba: si chiude così con altri 3 sfratti bloccati anche oggi la quotidiana lotta per il diritto all’abitare delle realtà del Movimento di lotta per la casa di Brescia e provincia. Restano sotto ad un tetto famiglie con bambini che hanno perso reddito a causa di licenziamenti.

mercoledì 9 marzo- Nuova giornata di lotta contro gli sfratti questa mattina nel bresciano: i picchetti di Collettivo gardesano autonomo, Diritti per tutti e Magazzino 47 hanno bloccato esecuzioni a Coccaglio e Desenzano. Nel primo caso ottenuto il rinvio al 25 maggio per una famiglia con bambini. Nella cittadina gardesana invece si è conquistato una proroga fino al 5 aprile che permetterà a Mara e ai suoi tre figli di trasferirsi in un altro alloggio che ha già trovato, anche se è ancora in attesa del contributo del Comune. Si profila quindi un passaggio da casa a casa grazie ai ripetuti picchetti che hanno permesso alla donna di origine colombiana di non finire in strada ma anzi di trovare anche un nuovo lavoro e quindi una autonomia economica. A Lonato invece ieri si è verifcato un fatto grave nei confronti di un’altra donna sotto sfratto, la moglie di Abdul, di origine marocchine ma cittadino italiano. Il marito, che al momento sta cercando lavoro in Belgio, era in una buona posizione nella graduatoria del comune per l’alloggio Aler ma, per motivi non chiariti, la casa non è mai stata assegnata a lui, alla moglie e 3 bambini. Dopo numerosi picchetti, si era giunti a un accordo in Prefettura per un lungo rinvio dello sfratto che avrebbe dovuto portare al passaggio da casa a casa, ma così non è stato. Ieri la moglie è stata chiamata dai Servizi sociali: durante l’incontro, però, la donna, gravemente diabetica, è stata male ed è svenuta per le pressioni e minacce ricevute dai responsabili dei servizi sociali che hanno alzato la voce per convincerla ad accettare il rimpatrio nel paese di origine. E’ dovuta intervenire un’ambulanza, ed è stata portata al pronto soccorso dove le hanno riscontrato uno stato di agitazione ed un pericoloso innalzamento della glicemia nel sangue; dopo le cure del caso è stata dimessa nel tardo pomeriggio