Sette sfratti evitati questa mattina: decine di attivisti di Diritti per tutti, Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo in campo con picchetti. In particolare due le situazioni più delicate: a Brescia nel quartiere popolare e meticcio del Carmine dove è stato bloccato lo sfratto contro Aurora, il marito e la sorella invalida. Qui il proprietario dell’appartamento, un cavatore, era anche il padrone che ha licenziato l’inquilino. Rinvio al 16 maggio con prospettiva di assegnazione alloggio Aler. A Mazzano invece un agricoltore,che dopo la lottizzazione è diventato un ricco proprietario, voleva sfrattare Hassan, con moglie e bimbo di due anni. La famiglia non riesce più a pagare l’affitto da quando la moglie ha perso il posto di lavoro come operaia alla Coop service. Il marito lavora a chiamata come buttafuori ma senza riuscire ad avere uno stipendio pieno. Esucuzione sospesa fino al 29 aprile e convocazione al prossimo tavolo in Prefettura. Un altro picchetto ha ottenuto un rinvio al 13 maggio in via Teramo a Brescia ed in via Corsica 60; sempre in città esecuzioni sospese con accordi anche dalla signora Carmela in via Renica, da Brahim al Villaggio Sereno e adesione del proprietario al progetto contenimento sfratti da Eunice con la sua bambina in Via Pietro da Cemmo.