Occupato un locale alla base della Torre Tintoretto a San Polo contro il progetto di demolizione e privatizzazione.

5 novembre -Il Movimento di lotta per la casa di Brescia ha occupato un ex locale commerciale del complesso della Torre Tintoretto contro il progetto di svenderla ad una società privata, Investire Sgr, che vuole distruggere 195 appartamenti di Erp, case popolari, buono stato per realizzare alloggi di housing sociale a canoni di affitto inaccessibili per le famiglie sotto sfratto e vittime della crisi.

Di seguito il comunicato dell’Associazione Diritti per tutti, Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo:

L’obiettivo del locale occupato è di farne una base di lotta e di discussione contro lo sciagurato progetto di regalare la Torre ad una società privata (la Investire SGR del gruppo Banca Finnat il cui Presidente Gianpietro Nattino è pure sospettato di riciclaggio in Vaticano) che la vuole demolire per costruire alloggi privati di housing sociale con affitti attorno ai 400 euro, assolutamente inaccessibili per molte famiglie vittime della crisi e della precarietà che solo nell’ERP, nell’edilizia residenziale pubblica possono trovare una risposta al proprio bisogno di casa e alla situazione di sfratto – si legge nel comunicato diffuso dagli antagonisti- Con questa azione si apre la campagna di mobilitazione contro la distruzione di una parte importante del patrimonio immobiliare pubblico, 195 case popolari, per privatizzarlo. Chiediamo alla giunta Del Bono di essere coerenti con il proprio programma elettorale e di non sottostare al ricatto di Investire SGR, aprendo un dibattito pubblico sul futuro della Torre che deve comunque essere funzionale alla risoluzione delle più urgenti emergenze abitative, come quella sfratti. Chiediamo quindi di riaprire subito alcuni piani della Torre per le famiglie sotto sfratto che sono in graduatoria in attesa di una assegnazione definitiva anche in edifici posti in altri quartieri della città. Se l’amministrazione comunale, l’Aler e la Regione intenderanno invece regalare o svendere la Torre a una società privata ci sentiremo socialmente e politicamente legittimati a procedere con assegnazioni dal basso degli appartamenti della Tintoretto alle famiglie bisognose e non esiteremo a farlo.

Il volantino distribuito agli abitanti di San Polo:

NO alla demolizione della Torre Tintoretto, difendiamo le case popolari!

Da circa 4 anni 195 appartamenti Aler della Torre Tintoretto, in buone condizioni strutturali, sono vuoti e inutilizzati. Questo fatto è inaccettabile in una città dove l’emergenza abitativa provocata dagli sfratti per morosità incolpevole è ancora drammaticamente attuale (582 nuovi sfratti nel 2015 in città e 1902 nell’intera provincia).

Adesso addirittura sta riemergendo la sciagurata ipotesi di demolire la Tintoretto, un progetto che alcuni anni fa voleva attuare la Giunta Paroli-Rolfi, l’Aler e la Regione Lombardia e che sembrava definitivamente tramontata, anche perchè in campagna elettorale i componenti dell’attuale amministrazione Del Bono si erano dichiarati nettamente contrari all’abbattimento della torre e favorevoli invece alla sua ristrutturazione. Ora invece la giunta Del Bono sembra sottostare al ricatto della società privata Investire SGR (che fa parte del gruppo Banca Finnat il cui presidente Gianpietro Nattino è stato anche sospettato di riciclaggio) che vorrebbe demolire i 195 appartamenti di ERP (Edilizia residenziale pubblica,cioè case popolari) per costruire “housing sociale” cioè alloggi che avrebbero un canone di affitto di 350-400 euro. Ma a Brescia mancano proprio le case popolari, che possono essere assegnate a canone sociale alle persone e alle famiglie che a causa della crisi e della precarietà non hanno un lavoro ed un reddito continuativo: ogni anno infatti vengono affittati circa 200 appartamenti Aler mentre nelle graduatorie gli aventi diritto sono più di 1000.

Poi perchè si dovrebbe regalare la Torre Tintoretto alla società Investire SGR? Perchè si vuole privatizzare un patrimonio pubblico cedendolo tra l’altro ad un gruppo bancario su cui ci sono voci e indagini?

Si dice che lo si deve fare perchè mettono i soldi per risolvere il problema della Torre: ma ERP e case popolari non significano degrado o delinquenza! Le problematiche di convivenza e di comportamenti “incivili” che esistevano alla Tintoretto erano state causate da una errata politica di assegnazioni che aveva riempito quell’edificio di soggetti che presentavano particolari “marginalità” o gravi disturbi caratteriali. Basta non ricommettere quello sbaglio. Brescia ha bisogno di case popolari, non di altri appartamenti: ci sono già quasi 5000 alloggi sfitti e altre centinaia di abitazioni nuove invendute.

Noi vogliamo che vengano riaperti subito le case di alcuni piani della Torre Tintoretto per le famiglie sotto sfratto che sono in graduatoria in attesa di una assegnazione definitiva perchè lasciare appartamenti vuoti è un’offesa verso chi ha bisogno di una casa e aspetta in graduatoria; poi dovrà essere sviluppata una discussione pubblica per valutare se e quale riqualificazione sia necessaria ma non per trasformare gli appartamenti da ERP in housing sociale o a canoni di mercato.

NO ALLA DISTRUZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE, NO ALLA DEMOLIZIONE CHE COMPORTEREBBE ANCHE UN IMPATTO AMBIENTALE E FORTI DISAGI PER GLI ABITANTI DEL QUARTIERE.

Associazione Diritti per tutti -Centro sociale Magazzino 47