Si è conclusa l’occupazione dell’Albergo Alabarda ma per tutti è stata ottenuta una sistemazione non peggiorativa rispetto alle condizioni esistenti nell’ex hotel e per alcuni nuclei si apre la strada dell’assegnazione di una casa popolare. Anche in questo caso, dopo due anni e 9 mesi di occupazione, la lotta ha pagato!
L’hotel Alabarda che nel corso degli anni ha iniziato anche a presentare gravi problematiche di degrado della struttura era stato liberato da persone ed effetti personali dal pomeriggio di martedì 6 marzo. Tutte e tutti hanno già quindi un nuovo tetto e sono stati già ricollocati. Il movimento di lotta per la casa di Brescia aveva dichiarato che non avrebbe accettato alcuno sgombero in assenza di sistemazioni abitative alternative almeno non peggiorative rispetto a quelle garantite dall’occupazione; l’assessore Fenaroli, e lo staff dell’ufficio casa, avevano annunciato che nessuno sarebbe finito in strada e così è stato. Nella mattina del 7 marzo le forze dell’ordine hanno accompagnato la proprietà a riprendere il possesso dell’immobile ponendo i sigilli allo stabile come disposto dal magistrato.
L’hotel Alabarda era stato occupato il 29 maggio del 2015 dall’Associazione Diritti per Tutti, CSA Magazzino 47 e Collettivo Gardesano Autonomo: il Movimento di lotta per la casa aveva preso l’impegno con gli occupanti di trovare loro una soluzione collettiva che non lasciasse nessuno senza casa. Ora famiglie e singoli si trovano in situazioni anche migliori rispetto a quelle dell’hotel. Per due nuclei famigliari si apre inoltre il percorso per l’assegnazione di una casa popolare.