Ali è arrivato in Italia tanti anni fa dal Pakistan, ora fa il barbiere nel quartiere pluriculturale e meticcio del centro storico di Brescia, dove vive in Contrada del Carmine 39. La crisi ha colpito anche il suo reddito che è diminuito e non basta più a mantenere la sua famiglia, moglie e 3 figli di 16, 8 e 6 anni, e a pagare 480 euro di affitto ad una immobiliare, la Panettoni srl. Così è arrivato lo sfratto e la società proprietaria ha anche rifiutato la proposta del Comune di Brescia di aderire al progetto contenimento sfratti, un indennizzo dal fondo istituito dall’Amministrazione in cambio della sospensione dell’esecuzione. Il picchetto di Diritti per tutti e Magazzino 47 ha evitato che la famiglia finisse in strada. Lo sfratto è stato rinviato al 27 aprile.
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PERMESSI SUBITO
l’inverno è finito…
MANIFESTAZIONE – PRESIDIO
SABATO 21 MARZO – ORE 16 – PIAZZA LOGGIA – BRESCIAPermesso subito per tutti e tutte!
Basta razzismo e legge Bossi-Fini. Basta precarietà e austerità! Le donne e gli uomini immigrati non sono schiavi da sfruttare nella clandestinità e nel lavoro nero.
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I dati sono ora definitivi: la Prefettura di Brescia ha respinto quasi l’80% delle oltre 5mila domande di permesso di soggiorno presentate con la sanatoria del 2012. Al contrario, nel resto d’Italia il 70-80% dei richiedenti ha ottenuto il permesso.
Persino il Ministero dell’Interno ha ammesso che a Brescia la Prefettura ha lavorato male e contro gli immigrati.
Intanto da mesi la Questura applica la legge Bossi-Fini togliendo il permesso a migliaia di immigrati che hanno perso il lavoro e sono diventati più poveri. Come se la crisi fosse colpa loro.
Tre picchetti nella zona occidentale della provincia di Brescia
Kasar è cittadino italiano, è un muratore di origine marocchina, nel nostro paese da 25 anni. Il suo comune di residenza, Castrezzato, gli ha offerto come soluzione allo sfratto per morosità incolpevole il “rimpatrio” assistito. Ma Kasar, sua moglie e i suoi figli di 14, 11 e 6 anni, cresciuti e scolarizzati in Italia non hanno alcuna intenzione di andarsene dal paese dove hanno pagato tasse e contributi per decenni e dove hanno scelto di vivere. Tra l’altro a voler sfrattare questa famiglia è proprio l’imprenditore edile che ha licenziato Kasar. Questa mattina a impedire l’esecuzione il picchetto di Diritti per tutti e Magazzino 47. Si è resistito anche a Comezzano di Cizzago: pure Hamid è un muratore che ha perso il lavoro per la crisi dell’edilizia dopo 16 anni nei cantieri. Sua moglie è incinta e hanno due bambini di 7 e 5 anni. In entrambi i casi sfratti bloccati e rinviati al 14 aprile. A Ospitaletto infine un altro sfratto bloccato e rinviato di 40 giorni.
Picchetto ed occupazione del comune di Manerba
Intensa giornata di mobilitazione contro gli sfratti oggi nel bresciano. In mattinata bloccati due sfratti a Capriolo, contro la famiglia di origine senegalese di Diop, e a Brescia dove un benestante proprietario del Villaggio violino voleva sbattere in strada Cristian con moglie e due bambine. Nel pomeriggio invece il picchetto – formatosi dalla prima mattina a Manerba del Garda con attivisti del Collettivo gardesano autonomo e poi ingrossatosi nel pomeriggio con l’arrivo dell’Associazione Diritti per tutti e del Magazzino, fino a contare una sessantina di persone – ha impedito lo sfratto ai danni della famiglia di Abdelghani, un operaio metalmeccanico che, dopo 8 anni di lavoro in un’azienda artigiana che ha cessato la produzione, si è ritrovato senza reddito ed impossibilitato a pagare l’affitto. Per lui l’unica proposta che arrivava dal comune di Manerba del Garda, guidato da una civica di destra, era quella di dividerlo dalla moglie e dalle due figlie di 10 anni e di soli 45 giorni che sarebbero state collocate in una struttura di accoglienza. Per questo e per protestare contro l’atteggiamento di indifferenza dell’amministrazione, che venerdì scorso non si era nemmeno presentata al tavolo di trattativa in Prefettura per questo sfratto, le decine di attivisti dopo aver bloccato l’esecuzione, che è stata rinviata al 28 aprile, hanno occupato il comune costringendo vicesindaco e sindaco ad arrivare in municipio per incontrare i rappresentanti di Diritti per tutti e del Collettivo gardesano autonomo. Di fronte alla determinazione con cui si chiedeva una soluzione dignitosa per tutta la famiglia il sindaco si è impegnato a reperire una sistemazione per l’intero nucleo famigliare. Una nuova vittoria della lotta per il diritto alla casa. Stop sfratti subito!
Tre sfratti bloccati, domani mobilitazione generale a Manerba
Hassan e’ stato licenziato dalla TNT dopo 8 anni di lavoro perché aveva portato il Si Cobas in azienda. Ora è sotto sfratto con sua moglie e i bimbi di 3 anni e 18 mesi. Non riesce a trovare un altro appartamento perché attualmente ha contratti precari nella logistica, prorogati di mese in mese. Questa mattina i solidali di Diritti per tutti e del Magazzino 47 hanno bloccato lo sfratto a Roncadelle che e’ stato rinviato all’ 8 aprile. Altri due sfratti sono stati bloccati a Brescia città, mentre la settimana scorsa si era chiusa con un picchetto a Pontoglio. Domani tutti a Manerba del Garda, in via Manzoni 19 dalle ore 14 insieme al Collettivo gardesano autonomo per difendere la famiglia di Abdelghani.
La Prefettura a processo
I PREVIDIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLE LEGGI PROIBIZIONISTE SULL’IMMIGRAZIONE
Come è fin troppo facile prevedere, laddove vengono imposte norme proibizioniste spesso proliferano anche fenomeni sistemici di corruzione e violazione di quelle stesse norme, a vantaggio di speculatori e approfittatori spesso altolocati, comunque ben inseriti e in posizione di potere verso i destinatari di quelle norme. E’ quel che è accaduto anche a Brescia, stando ad una nota inchiesta della magistratura giunta ormai a processo, a proposito della gestione dei permessi di soggiorno attraverso veri e propri meccanismi illeciti di compravendita. Al centro delle indagini anche gli uffici del SUI della Prefettura di Brescia, celebre per altro verso per il “rigore” – che non esitiamo a definire demenziale e razzista – con il quale, caso unico in Italia, sulla base di un’interpretazione sconsideratamente rigida della legge, ha negato il rilascio del permesso di soggiorno a circa l’80% dei richiedenti della sanatoria del 2012.
Bloccati sfratti a San Paolo e Rivoltella di Desenzano
Karim e Loubna non escono! Sotto sfratto una famiglia con tre figli di 16, 12 e 6 anni. Karim dopo 20 anni nell’ edilizia ha perso il lavoro. Questa mattina a San Paolo nella bassa bresciana occidentale un picchetto dell’Associazione Diritti per tutti ha bloccato lo sfratto. Il comune propone il rimpatrio…ma sono tutti cittadini italiani! Rinvio al 24 marzo. Contemporaneamente a Rivoltella di Desenzano un altro picchetto del Collettivo gardesano autonomo e del gruppo territoriale della zona orientale di Diritti per tutti impediva lo sfratto della famiglia di Jari con i 3 bambini.
Picchetto a Orzinuovi, nuova settimana di iniziative contro gli sfratti
Diritti per tutti e Magazzino 47 bloccano uno sfratto a Orzinuovi ai danni di una famiglia con bambini piccoli e con la moglie incinta, col termine di gravidanza tra una settimana. L’esecuzione è stata bloccata ma la donna, che soffre di pressione bassa, per la tensione si è sentita male e si sono resi necessari gli interventi dell’ambulanza e della macchina con il medico. Sfratto rinviato al 23 marzo. Anche a Brescia città sfratto in via Milano 108 rinviato al 28 aprile.
Ieri sera si è svolta come ogni lunedì un’affollata assemblea antisfratti al centro sociale Magazzino 47 per programmare i picchetti della settimana: oggi a Orzinuovi via Lonato 13-c e in città in via Milano 108; mercoledì Rivoltella di Desenzano via Di Vittorio e San Paolo bresciano via Don Camisani; giovedì via Camozzi 18 a Brescia e Pontoglio via Verdi; venerdì Brescia via Bresciani 9. Saranno monitorati i primi accessi a Brescia via s Orsola, via Trento, via Zendrini. Risolto lo sfratto di Fatima a Rezzato. Buoni picchetti a tutti-e
Giornata di picchetti:6 sfratti bloccati nel bresciano
Rachida era un’operaia del settore plastica: per raggiungere la sua azienda nel bergamasco partiva da Orzinuovi e faceva 70 km al giorno, fino a quando si è ammalata e non ha più potuto sostenere i tre turni. Così è stata licenziata, nonostante poi le sia stata riconosciuta l’invalidità. Si era anche trasferita dal suo paese a Trenzano per essere più vicina al posto di lavoro. Qui aveva trovato in affitto un appartamento di un grande proprietario della zona. Quando ha fatto richiesta di residenza il comune, amministrato dalla destra, l’ha negata perchè il suo contratto di affito non era stato registrato dal padrone di casa. Così ora per l’anagrafe è una fantasma, nonostante suo figlio di 7 anni frequenti da due la scuola elementare del paese e, a Trenzano, tutti la conoscono. Il sindaco se ne lava le mani e il suo vecchio comune di residenza, Orzinuovi, la considera irreperibile da tempo. Questa mattina a difendere Rachida ed il suo bambino c’erano però tanti solidali dell’Associazione Diritti per tutti che, insieme al Magazzino 47, ha organizzato ben 6 picchetti antisfratto tra Brescia e provincia mettendo in campo decine di attivisti. A Rudiano, poco distante, un altro grande proprietario voleva cacciare in strada la famiglia di Masha, un carpentiere licenziato dopo un infortunio sul lavoro, da 10 anni residente in paese e con due bambini; più delicata la situazione a Urago d’Oglio, sempre nella stessa zona flagellata da sfratti provocati dalla crisi dell’edilizia: la famiglia di Khabir, che faceva il muratore, ha tre figli piccoli di 6, 4 e 2 anni, ma l’anziano proprietario dell’appartamento dove vivono deve venderlo per far fronte a spese mediche. Qui l’Associazione si è impegnata a far pressione sul comune a guida leghista affinchè si trovi una sistemazione abitativa alternativa per evitare una contrapposizione tra persone in stato di bisogno. In tutti e tre i casi il rinvio dell’esecuzione è fissato per il 19 marzo. A Brescia i picchetti di Diritti per tutti e Magazzino 47 si sono costituiti a casa di Yousef in via Monte Cimone (rinvio al 16 marzo), da Marina (rinvio a giugno) mentre l’ultimo in via Codignole, dove il proprietario rifiuta la proroga dell’indennizzo offerto dal comune con il piano contenimento sfratti, è ancora in corso mentre scriviamo; ma anche la famiglia di Okopu con moglie e tre bambini piccoli resterà in casa.
Grande settimana di lotta: 13 sfratti bloccati.
Dopo la giornata di mobilitazione di lunedì scorso con ben 4 picchetti in contemporanea in città e la strordinaria resistenza allo sfratto di Paitone, la settimana si è conclusa con il blocco di uno sfratto a Lodetto di Rovato e giovedì il picchetto durato ben 8 ore in via Mazzucchelli a Brescia, dove 6 sfratti sono stati bloccati solo nel caseggiato popolare delle case della Congrega della carità apostolicai, oltre alle famiglie di Sellimi, Loretta, Rita c’erano altri tre nuclei sotto sfratto contattati nel corso del picchetto! Rinvio al 19 maggio. Un altro sfratto è stato bloccato nelle case Aler di via Fura a Chiesanuova. Lunedì si riprende con 5 picchetti, due a Brescia e gli altri a Trenzano, Rudiano, Urago d’Oglio.