Tra Brescia e provincia nel 2009 gli sfratti sono stati oltre 2mila, 565 solo in  città. Una cifra pesante e in crescita vertiginosa già nei primi mesi del 2010  (+ 80% in rapporto al 2009).
Gli sfratti, per il 90% dovuti a morosità, al  mancato versamento del canone d’affitto, colpiscono soprattutto le persone  migranti ma anche numerosissimi italiani.
La crisi e la precarietà del  reddito rendono sempre più difficile pagare l’affitto per chi perde il lavoro,  per chi non ha un lavoro stabile o viene messo in cassa integrazione.
Gli  affitti sono in media di almeno 500€ mensili e nella gran parte dei casi sono  determinati solo dal mercato e dalla speculazione, mentre le case Aler sono in  numero decisamente insufficiente in rapporto alla necessità sociale.
Inoltre, a causa della crisi e della precarietà, sono in grave difficoltà  anche le famiglie che hanno contratto con le banche mutui per l’acquisto della  prima casa.
Intanto proprio le banche, che hanno concorso enormemente a causare la crisi, ricevono milioni di euro di finanziamenti pubblici. Così anche per le grandi imprese private non mancano certo sostegni e finanziamenti pubblici.
E’ alle persone e alle famiglie che invece la crisi porta soltanto costi pesantissimi, da pagare per intero: perdita del lavoro, insufficienza del reddito, tagli, privatizzazioni e aumento dei prezzi dei servizi sociali fondamentali, come la scuola, l’università, la sanità, i trasporti, le case.
A chi ogni giorno parla di sicurezza diciamo che  la vera sicurezza è anzitutto poter avere una casa! 
La casa è una  necessità e un diritto, nessuno può essere lasciato sulla  strada.
L’impossibilità di pagare gli affitti e i mutui è un’emergenza  sociale.
Gli sfratti e la polizia non sono la soluzione!
Ma  queste cose non basta dirle, dobbiamo essere uniti per affermarle concretamente.  Dobbiamo bloccare gli sfratti per ottenere per tutti una soluzione politica  all’emergenza casa.
Già nel caso della famiglia Harrane di via Lamarmora  a Brescia i migranti e gli attivisti dell’Associazione Diritti per Tutti  attraverso l’opposizione concreta allo sgombero sono riusciti ad impedire che  delle persone fossero sbattute per strada.
Importanti risultati li stiamo  ottenendo anche a Sale Marasino e in altre zone della città e della provincia.  Dobbiamo proseguire su questa strada, l’unione e la solidarietà sono la nostra  forza.
L’episodio più recente è di mercoledì 10 marzo, un tentativo di esecuzione di sfratto ai danni di un autotrasportatore da tempo senza lavoro, cittadino tunisino da 14 anni in Italia, abitante a Brescia in via Chiusure e da mesi in condizione di morosità. L’ufficiale giudiziario si è presentato nel pomeriggio insieme al proprietario della casa. In pochi minuti si è ricomposto, con una dozzina di attivisti, il presidio antisfratto che l’Associazione Diritti per Tutti aveva tenuto per tutto il corso della mattinata. L’ufficiale giudiziario ha rinviato lo sfratto a metà aprile.
In questa pagina presto altri aggiornamenti sulle iniziative contro gli sgomberi e per una vertenza sociale sul diritto all’abitare.