LUNEDÌ 26 APRILE H 20.00 PRESSO IL CSA MAGAZZINO 47, VIA INDUSTRIALE 10 (BS)
Il 22 aprile è stata un’altra importante giornata di mobilitazione contro gli sfratti a Brescia, una delle più intense. In mattinata è stato presidiato un appartamento in via Moretto, dove vive una famiglia di origine egiziana con 3 bambini, il più piccolo di soli 4 mesi. Il presidio è terminato nel modo migliore, vale a dire con l’annuncio, da parte della proprietaria, del ritiro dell’ingiunzione di sfratto.
Di seguito, nel pomeriggio, una cinquantina di migranti a rischio di sfratto, insieme agli attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e di altre realtà bresciane della rete di mutuo soccorso, hanno bloccato alcuni sfratti in un caseggiato in via degli Artigiani, sempre in città. In particolare è stato impedito lo sgombero di un operaio marocchino che lavora in fonderia a Castegnato. Questa persona, 37 anni, in Italia da 13, l’estate scorsa aveva ritardato di due mesi il pagamento del canone d’affitto mentre era in viaggio nel Paese d’origine. Tanto (poco) è bastato perché la proprietà dell’appartamento facesse scattare l’ingiunzione di sfratto, che non è stata fermata nemmeno dopo che, già a settembre 2009, l’inquilino ha saldato gli arretrati del canone e ha ripreso a versare regolarmente ogni mese l’affitto senza ulteriori ritardi.
L’intero immobile in questione, in via degli Artigiani a Brescia, composto da quasi 60 appartamenti mono e bilocali, appartiene – guarda un po’ il caso – alla signora Giuliana Gnutti, che è madre dell’assessore al bilancio del comune di Brescia, Fausto Di Mezza. La famiglia possiede centinaia di altri appartamenti. In via degli Artigiani la proprietà sembra voler giungere allo svuotamento completo dell’immobile – probabilmente per poi vendere a condizioni particolarmente favorevoli – e per questo sta di fatto contringendo gli inquilini ad andarsene ricorrendo a metodi anche molto sbrigativi e discutibili sul piano legale, oltre che deleteri per la condizione concreta di vita degli sgomberati. L’Associazione ha iniziato a intervenire al fianco degli inquilini per impedire gli sfratti senza alternativa abitativa e altri soprusi come quello subìto da una signora ucraina e dal suo compagno, un muratore di origine tunisina, che dal 13 aprile, dopo essere stati cacciati senza preavviso dal loro appartamento nel condominio di via degli artigiani, si trovano a dover dormine in macchina.
La Prefettura intanto – a fronte della gravità dell’emergenza sfratti provocata dalla crisi, ma anche a fronte della visibilità acquisita da tale emergenza grazie alle iniziative per il diritto alla casa e ai blocchi degli sfratti promossi dall’Associazione Diritti per Tutti – ha almeno deciso di istituire un tavolo per “monitorare la situazione” e per vagliare “soluzioni concertate” fra le istituzioni e alcune associazioni di categoria (ma con ogni probabilità senza coinvolgere direttamente le realtà sociali più attive sul campo per contrastare l’emergenza sfratti, come l’Associazione Diritti per Tutti). La reale efficacia di questo tavolo interistituzionale è tutta da verificare.
Per parte sua il Comune di Brescia, per voce degli assessori Rolfi e Bianchini, ha subito colto l’occasione per ripetere il solito mantra di chi vuole guerra fra poveri e contro i poveri: gli esponenti leghisti della Giunta municipale accolgono la proposta della Prefettura di istituire il tavolo interistituzionale, ma dichiarano che a beneficiare di eventuali provvedimenti di sostegno pubblico devono essere soltanto gli inquilini italiani. Per i lavoratori stranieri e i loro figli nati a Brescia che hanno perso il lavoro e ora sono in difficoltà con il pagamento dell’affitto la risposta leghista invece è pronta da tempo: “che tornino al loro paese”.
Insomma per il vicesindaco del Comune di Brescia la ricetta per risolvere il problema casa è semplice: l’eliminazione di una parte delle persone che vivono questo problema. Non c’è che dire, un’ideona! Anche se vecchia e per niente originale piace a molti rappresentanti istituzionali locali e non, che sempre più spesso cercano di metterla in pratica.
Dal basso invece si affinano gli strumenti grazie ai quali è possibile far valere i diritti di tutte e tutti i cittadini e lavoratori: i percorsi di lotta e mobilitazione diretta, il rafforzamento e l’estensione della rete di mutuo soccorso antisfratto e per il diritto alla casa.
Lunedì 26 aprile alle 20, presso il Centro sociale Magazzino 47 di via industriale 10 a Brescia,
nuova ASSEMBLEA DELLA RETE ANTISFRATTO.
Se si è soli si finisce in mezzo alla strada, con l’unione e la solidarietà si può vincere!