QUELLI DELLA LEGALITA’

Quelli che la legalità è il massimo dei valori, che bisogna sempre attenersi alle regole, che prima di tutto si deve pensare al bene comune, che sono diversi da Roma ladrona, che la clandestinità è il peggiore dei crimini.

Quelli che usano i soldi pubblici per farsi gli affari loro; che usano il loro ruolo politico per sistemare amici, parenti, affiliati di partito nei concorsi pubblici. Da “padroni a casa nostra” a “predoni in casa nostra”.

Il sindaco Paroli e 9 su 10 dei suoi assessori, tra i quali il vicensindaco Rolfi, assessore alla sicurezza, sono indagati per  peculato. L’ipotesi investigativa è quella di aver utilizzato le carte di credito dell’ente per pranzi e cene senza aver adeguatamente giustificato il “fine istituzionale” delle stesse. La Corte dei conti aveva stabilito che, sull’utilizzo complessivo di 49 mila euro, mancherebbero adeguate giustificazioni per 43 mila euro.

Ecco le cifre da rimborsare secondo la Corte dei conti:

Nicola Orto 9.553 euro, Giorgio Maione 9.177, Adriano Paroli 6.463, Paola Vilardi di 5.184, Andrea Arcai 4.242, Mario Labolani 2.702, Maurizio Margaroli 1.492, Fausto Di Mezza di 1.980, Fabio Rolfi 1.941, Claudia Taurisano 620. (fonte bsnews)

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