Appuntamento alla festa di Radio Onda d’urto

dall’8 al 25 agosto stand Associazione Diritti per Tutti alla festa di Radio Onda d’Urto :  passate e sosteneteci!
Il Mediterraneo trasformato in barriera che intrappola migliaia di persone, tra mancanza di soccorsi in mare (dall’inizio del 2018 oltre 1.500 annegati), chiusura dei porti, messa al bando delle azioni solidali delle ONG, respingimenti verso i campi di concentramento in Libia e non solo.
Blindatura delle frontiere tra gli Stati europei. Moltiplicazione dei confini anche dentro la nostra società, sotto forma di leggi fatte per escludere e subordinare. Messa in funzione in tutta Italia di centri di detenzione e deportazione, i “CPR” (uno progettato anche a Montichiari), cioè carceri dove persone che non hanno commesso alcun reato vengono rinchiuse dopo essere state lasciate senza permesso di soggiorno dalle leggi in vigore, che ad oggi in Italia costringono alla clandestinità oltre 500mila migranti.
Così l’Unione Europea e l’Italia sono all’opera per contrastare l’”emergenza”: l’immigrazione di chi, come tutti, vorrebbe un’esistenza degna e vivibile. Ieri con il PD, oggi con Lega e 5Stelle, ieri con Minniti, oggi con Salvini e il suo razzismo esplicitato e in odore di fascismo, i giochi del potere sulla vita di chi migra si fanno sempre più pesanti. Le stesse campagne politiche e mediatiche che da anni indicano profughi e migranti come pericolosi e spregevoli parassiti, diventano tanto violente da incoraggiare chi compie aggressioni e omicidi contro le persone con la pelle di un altro colore, o chi esulta per le stragi di braccianti sfruttati, o di donne, uomini, bambini affogati in mare.

Fare la guerra ai/alle migranti, sottoporli a ricatto, costringerli all’invisibilità, favorirne lo sfruttamento lavorativo non serve affatto a tutelare la “sicurezza dei cittadini”. Al contrario finisce per colpire i diritti e la libertà di tutte e tutti.
Di governo in governo, un sistema politico ed economico invariabilmente votato al credo neoliberista e ai suoi privilegi per pochi, mira a contrapporre i poveri dividendoli per provenienza, nazionalità e colore, proprio mentre diffonde precarietà per milioni di persone e concentra le ricchezze nelle mani di ristrette oligarchie imprenditoriali e finanziarie, in Italia e in Europa. Le migrazioni non sono il problema. Sono piuttosto conseguenza dell’insostenibilità di questo dominio sulle persone e sulle risorse, del colonialismo mai finito, della guerra ai poveri in corso ovunque, anche qui, per il profitto di pochi.

È tempo di reagire alla violenza, alla prepotenza, allo sfruttamento, all’idiozia razzista. In tante e tanti, indisponibili alla rassegnazione. Per la solidarietà e il diritto universale a vivere bene e liberi, a stare e andare dove si vuole!