COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI E DEL COMITATO PROVINCIALE CONTRO GLI SFRATTI RELATIVO ALL’OCCUPAZIONE DELL’EX CASERMA GNUTTI E DELL’EX CLINICA MORO
L’azione di oggi intende denunciare la presenza nella città di Brescia di decine di edifici vuoti che potrebbero essere utilizzati per l’emergenza sfratti: solo in via Crispi sono presenti centinaia di vani sfitti in due strutture, la ex caserma Gnutti di proprietà dell’ immobiliare Nibofin srl del gruppo Fondital e la ex clinica privata Moro, di proprietà della Casa di salute Moro spa. Questi edifici potrebbero essere acquisiti dal Comune (tramite convenzioni oppure requisizioni temporanee motivate dalla gravità della situazione) e trasformati in centri temporanei di emergenza abitativa, dove alloggiare le famiglie che hanno subìto lo sfratto.
Questo permetterebbe agli enti locali di risparmiare ingenti risorse pubbliche perchè in presenza di minori sfrattati i comuni sono obbligati dalla legge a tutelare i bambini e a collocarli insieme alla madre in strutture molto costose (nel caso di comunità protette anche 100 euro al giorno per bambino nel caso di case-famiglia circa 1000 euro al mese). Allora quale miglior soluzioni che tornare alla tradizione storica della ex clinica Moro, nata nel 1880 per dare assistenza sanitaria alle donne indigenti? Diventi oggi luogo di accoglienza per gli indigenti colpiti dalla crisi! Oppure la ex caserma Gnutti destinata ad essere trasformata in appartamenti di lusso? venga utilizzata come comune per scopi sociali al servizio della comunità. Le autorità devono prendere provvedimenti straordinari! o vogliono che la situazione degeneri ed esplodano gravi tensioni sociali? La nostra piattaforma di richieste è chiara e continueremo a lottare perchè queste vengano accolte:
•acquisizione dei prefabbricati che erano utilizzati dagli operai della metropolitana e che, con una spesa di poche migliaia di euro per una cucina da campo, potrebbero diventare un centro temporaneo di emergenza abitativo per i “terremotati sociali della crisi”, vittime della morosità incolpevole, senza dividere le famiglie e senza dilapidare risorse pubbliche per collocare madri e figli minori in strutture molto costose.
•requisizione degli edifici vuoti delle società, degli enti, delle banche, delle immobiliari e dei grandi proprietari per metterli a disposizione delle famiglie sfrattate e del progetto contenimento sfratti, cominciando con la ex caserma Gnutti e con la ex clinica Moro di via Crispi.
•la moratoria-sospensione degli sfratti per morosità incolpevole a livello nazionale o, in subordine, a livello locale come ha deciso la Prefettura di Firenze.
•che non si proceda all’abbattimento dei circa 200 appartamenti della Torre Tintoretto di S Polo e che vengano assegnati ai bisognosi.